Profughi di via Asiago, risposta del Comune. Allevi “Mai più così”

16 settembre 2016 | 17:34
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Profughi di via Asiago, risposta del Comune. Allevi “Mai più così”

Il comune di Monza risponde alla lettera degli abitanti di via Asiago dove alloggiano oltre 100 profughi. Interviene nel dibattito anche Dario Allevi.

Il Comune di Monza, guidato dalla giunta PD, a seguito della lettera dei residenti di via Asiago risponde:  “Dal Prefetto di Monza è giunta massima disponibilità ad alleviare il disagio che da diversi mesi i residenti del condominio di via Asiago, nel quale sono ospitati migranti in attesa del riconoscimento di asilo, stanno sopportando. Rappresentata dal signor Prefetto ai condomini l’impossibilità attuale per la Prefettura di destinare ad altra sede i migranti, al termine del recente e lungo incontro con una numerosa delegazione di residenti promosso dal sindaco Scanagatti, sono state illustrati interventi attuabili da subito che, anche agendo sul soggetto gestore circa il pieno adempimento degli obblighi sottoscritti, così da garantire una presenza di operatori numericamente adeguati e professionalmente competenti, potranno intanto iniziare a contenere l’impatto generato dal numero di ospiti in un contesto residenziale. Il Comune, per ciò che possibile nell’ambito delle sue competenze e disponibilità, ha garantito il proprio sostegno a tutte le soluzioni che potranno alleviare nell’immediato e stabilmente il disagio dei residenti“.

Il Comune di Monza, inoltre, insieme a tanti comuni rappresentati da Anci, sta chiedendo al Governo l’urgente riforma dell’attuale sistema per ottenere un maggior coinvolgimento dei Comuni nella gestione locale e una maggiore condivisione dell’emergenza tra gli enti locali. Su più di 8 mila comuni italiani, infatti, la gestione dell’emergenza ricade attualmente solo su circa un migliaio.

Di tutt’altro parere è il possibile candidato sindaco di Monza (elezioni in vista per il 2017), Dario Allevi (FI): “Non si gestisce così una situazione a tal punto delicata da rischiare di creare degli scontri sociali. Chi ha il potere di fare qualcosa avrebbe dovuto già attivarsi da un pezzo. Gli abitanti della palazzina di via Asiago sono stati fin troppo pazienti, sopratutto verso le istituzioni, in particolare il sindaco che solo oggi prende posizione.” – L’ex presidente della provincia aggiunge anche: “Oggi, è vero, serve una distribuzione più omogenea dei richiedenti asilo, a partire, però, di quella all’interno della stessa città: concentrare in un unico luogo così tanti migranti non poteva che creare la situazione che da mese leggiamo sulle cronache dei giornali.”