Profughi di via Asiago, scontro frontale fra residenti e Prefettura

19 settembre 2016 | 09:58
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Profughi di via Asiago, scontro frontale fra residenti e Prefettura

L’incontro di mercoledì non ha allentato la tensione. Si va verso una riduzione del numero di profughi, ma gli abitanti chiedono l’azzeramento

E’ muro contro muro fra i residenti di via Asiago e la Prefettura.  La riunione di mercoledì 14 settembre alla quale ha partecipato anche il sindaco, Roberto Scanagatti, non ha prodotto l’effetto sperato. Le rassicurazioni fornite dal prefetto, Giovanna Vilasi, in merito alla gestione degli oltre 120 profughi sistemati da oltre un anno nello stabile dove vivono 30 famiglie non sono bastate ad allentare la tensione che serpeggia da mesi. I residenti, costituitisi in comitato, hanno infatti rilasciato un comunicato dai toni decisi dove chiedono l’immediato azzeramento delle presenze.

Al termine dell’incontro di mercoledì la Prefettura aveva escluso categoricamente questa eventualità. Cercheremo “soluzioni per alleggerire le presenze, oltre al fatto di garantire un costante monitoraggio della situazione e di non destinare altri migranti allo stesso stabile” ha spiegato il Prefetto. Aggiungendo che si sarebbe valutata la possibilità di “sostituire gli attuali ospiti con nuclei famigliari che garantirebbero maggiore tranquillità ai residenti”.

Troppo poco però per chi da mesi lamenta una convivenza insostenibile. I residenti a distanza di poche ore hanno replicato illustrando la loro posizione in un comunicato in cui chiedono lo spostamento di tutti i profughi attualmente alloggiati in via Asiago e gettano anche un’ombra sulla gestione degli stranieri definendola “poco trasparente”.  “L’unica parziale riduzione prospettata del numero degli ospiti – hanno spiegato i residenti nel comunicato -, sarà effettuata per riportare entro i limiti di legge il numero di occupanti per unità abitativa, così come indicato a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Ats”.

Le critiche dei residenti si sommano a quelle già espresse a più riprese da diverse parti politiche e dalla giunta municipale, anche attraverso lo stesso primo cittadino, Roberto Scanagatti.  La concentrazione di numero così alto di profughi in un unico stabile è stata giudicata negativa. Preferibile, invece, l’accoglienza diffusa, vale a dire il modello già adottato in tutta la Brianza che sta dando buoni risultati. In un terzo comunicato diramato dall’ufficio stampa del Comune venerdì, il vice sindaco Cherubina Bertola, ha comunque dato massima disponibilità alla Prefettura per individuare soluzioni. A partire da una riduzione dei profughi alloggiati in via Asiago.

“Il Comune di Monza insieme a tanti comuni rappresentati da Anci, sta chiedendo al Governo l’urgente riforma dell’attuale sistema per ottenere un maggior coinvolgimento dei Comuni nella gestione locale e una maggiore condivisione dell’emergenza tra gli enti locali – ha concluso il vice sindaco -. Su più di 8 mila comuni italiani, infatti, la gestione dell’emergenza ricade attualmente solo su circa un migliaio”.

Duro il commento di Dario Allevi (FI), probabile candidato sindaco alle elezioni 2017: “Oggi, è vero, serve una distribuzione più omogenea dei richiedenti asilo, a partire, però, di quella all’interno della stessa città: concentrare in un unico luogo così tanti migranti non poteva che creare la situazione che da mese leggiamo sulle cronache dei giornali.”