L’evento

Confimi Monza e Brianza, Goretti rieletto presidente: “Siamo al fianco delle Pmi”

L'assemblea dei soci ha rinnovato la fiducia per i prossimi 3 anni all'imprenditore e manager dalla lunga esperienza. Eletto anche il Consiglio Direttivo. Nell'occasione anche un dibattito sul futuro dell'automotive.


Monza. L’esperienza di una lunga attività imprenditoriale e manageriale, la capacità di guardare avanti con l’occhio di chi vuole cogliere nuove opportunità di crescita e sviluppo. Sono qualità ad ampio raggio, oggi necessarie come il pane in un contesto economico che fluttua tra onde spesso impetuose ed imprevedibili. Anche per questo Confimi Industria Monza e Brianza ha riconfermato al timone della sua “nave” Franco Goretti. Che, per il suo secondo mandato, sarà presidente nei prossimi 3 anni.

La decisione è stata presa il 27 settembre, nel corso di una riunione al Terminal Audi Monza di Lombarda Motori, dall’assemblea dei soci dell’associazione imprenditoriale, che in Italia raggruppa 45mila aziende, con circa 600 mila addetti complessivi e un fatturato complessivo di circa 85 miliardi di euro annui.

L’ELEZIONE

Goretti, Direttore Generale e CFO di Assograph Italia, azienda di Cesano Maderno che si occupa da più di trent’anni di progettazione e realizzazione di imballaggi monomateriali protettivi ed ecocompatibili, sembra avere le idee chiare sugli obiettivi da perseguire.

“Ringrazio i colleghi che hanno voluto rinnovarmi la fiducia ritenendo valido il lavoro fatto nei miei primi 3 anni di presidenza” afferma il numero uno di Confimi Industria Monza e Brianza. “Ora – continua – dobbiamo portare avanti iniziative che ci permettano di venire incontro sempre meglio alle necessità delle Pmi in questo momento difficile per l’imprenditoria”.

GLI OBIETTIVI

Le priorità del secondo mandato di Goretti, che in passato ha ricoperto ruoli di primo piano in altri sistemi associativi, sono in sostanziale continuità con le scelte prese fino ad ora.

“Vogliamo essere un punto di riferimento per la risoluzione dei problemi pratici dei nostri associati – annuncia Goretti, nato a Lecco 80 anni fa – inoltre proseguiremo sulla strada della formazione di personale qualificato attraverso accordi con enti ed istituti scolastici e lavoreremo insieme agli istituti bancari per gestire l’impasse creata dall’aumento dei tassi”.

L’assemblea dei soci di Confimi Industria Monza e Brianza ha designato anche il nuovo Consiglio Direttivo. Ecco, oltre a Franco Goretti, gli altri 15 componenti: Claudio Mirabella (Victory Communication srl), Chiara Cazzaniga (Publitrust srl), Cesare Fossati (Wilbra srl), Anna Lisa Fumagalli (Fumagalli Guarnizioni srl), Federico Lundari (BTS srl), Alessandro Maggioni (Unimec spa), Maria Paola Marras (Niklas Events srl), Enrico Meroni (Consea srl), Laura Parigi (Parigi Group International srl), Simona Ronchi (Silap srl), Rita D’Arenzo (Lux Italia srl), Fabio Stefano Gasparini (Resstende srl), Patrizia Samantha Goretti (Assoindustria srl Gruppo Assograph), Domenico Moretti (Polypiù srl), Bruno Presezzi (Presezzi Extrusion spa).

IL FOCUS

Dopo l’importante momento istituzionale, il nuovo triennio della presidenza Goretti si è calato subito nella pratica operativa. Sempre al Terminal Audi Monza di Lombarda Motori, infatti, si è svolto il talk “2035, automotive e indotto del lavoro: quale futuro?”.

L’incontro, moderato dalla giornalista economica Manuela Donghi, si è soffermato sui rischi e le problematiche innescate dalla decisione dell’Unione Europea di porre il 2035 come anno entro il quale completare una vera e propria rivoluzione nella mobilità: lo stop alle autovetture a benzina e diesel e il passaggio all’elettrico.

“In Italia la filiera dell’automotive occupa 270mila addetti e vale il 5,2% del Pil, cioè quasi 90 miliardi di euro – afferma Antonio Pappalardo, Fleet & Business Customer Director del Gruppo Lombarda Motori – ci sono, quindi, difficoltà oggettive che le aziende dovranno affrontare per la conversione verso l’elettrico”.

LE RIFLESSIONI

L’impressione è che l’Europa e l’Italia non siano pronte ad attuare entro il 2035 un cambiamento sicuramente epocale. “Sono molto scettico su questa scadenza imposta, anche perché mi pare ci siano molti elementi mancanti” sostiene Roberto Ciceri, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Beta, azienda nata nel 1923, che ha la sede principale a Sovico, leader in Italia e in Europa nella progettazione, produzione e commercializzazione di utensili e attrezzature da lavoro.

“Il rischio è quello del “si salvi chi può”, come dimostra anche l’annuncio della chiusura dello stabilimento Magneti Marelli, un’eccellenza del Made in Italy, con 230 lavoratori lasciati a casa – continua – nel nostro Paese e in Europa l’automotive ha le potenzialità per sviluppare, senza imposizioni, soluzioni adeguate agli obiettivi ambientali da raggiungere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Lombardia. “Noi diciamo sì all’elettrico, ma anche ai biocarburanti, all’idrogeno e al biofuel – afferma – chiediamo la piena neutralità tecnologica e la pluralità di trazione perché siamo convinti che non serve un cambiamento indotto per raggiungere la riduzione delle emissioni inquinanti”.

“Non può funzionare da un punto di vista economico che l’Europa investa su una tecnologia, l’elettrico, che fanno gli altri, la Cina in particolare, a costi più bassi – conclude Guidesi – se ci lasciano fare, le nostre aziende manifatturiere, componentisti e costruttori, hanno l’ingegno, la qualità e le capacità innovative per realizzare da soli un motore endotermico ad impatto ambientale zero. Questa battaglia, che riguarda tutti, la porteremo a Bruxelles in un’alleanza con le Regioni dell’automotive”.

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