Croci capovolte e scritte sataniste nella stanza del piromane di Muggiò

15 novembre 2022 | 15:56
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Croci capovolte e scritte sataniste nella stanza del piromane di Muggiò
Il piromane di Muggiò

Croci capovolte e scritte sataniste. Emergono nuovi dettagli circa il piromane di Muggiò, 30enne residente in città e ritenuto responsabile dei numerosi incendi avvenuti nei luoghi sacri del comune brianzolo. Il giovane, con problemi psichici, è stato fermato dai Carabinieri di Desio.

Piromane chiese Muggiò

Agiva di notte, completamente vestito di nero e con il volto coperto da un passamontagna. Era diventato l’incubo dei residenti: per mesi ha gettato nel panico il paese appiccando fuoco ai portoni delle chiese e danneggiando le auto in sosta. A porre fine all’escalation di roghi i militari dell’Arma che, anche grazie ai filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza, sono riusciti a dargli un volto.

Le indagini sono partite nel 2021 quando nel mirino del piromane era finita la chiesa di San Carlo. Il modus operandi era per lui una sorta di “firma“: liquido infiammabile all’ingresso e poi la fiammata. In quell’occasione fortunatamente il rogo si era estinto da solo nel giro di qualche minuto, senza causare ulteriori danni. Ad accorgersi dell’accaduto un residente che aveva prontamente allertato i militari dell’Arma. Non è risultato del tutto facile risalire all’individuo ma, dalla visione dei frame, gli investigatori hanno avanzato una prima idea che il piromane potesse risiedere nel territorio e che si spostasse con un’auto.

Da allora gli incendi si sono susseguiti sempre con le stesse modalità. A farne le spese anche le auto parcheggiate in sosta, vandalizzate nelle fiancate e con le gomme bucate (circa una 30ina). Nell’agosto 2021 avrebbe agito nella Chiesa San Francesco; a gennaio e marzo 2022 nella Chiesetta di Santa Maria delle Grazie, nel Santuario della Madonna del Castano, dove aveva imbrattato il portone con scritte blasfeme, e della Chiesa Sacro Cuore di Gesù a Lissone.

Un piano “perfetto” smontato dai Carabinieri quando hanno colto sul fatto il 30enne. Dalle ricerche eseguite nella sua abitazione i militari hanno rinvenuto elementi inconfutabili riconducenti alle azioni criminali commesse. In casa oltre a del liquido infiammabile, anche delle croci capovolte e dei manoscritti blasfemi e inneggianti il demonio. 

Indagini ancora in corso, delegate dalla Procura di Monza, che vedono anche la convocazione di tutte le parti offese coinvolte.