Attenzione ad atti vandalici, baby gang e furti: l’indagine di Confcommercio

Sentiment imprese: in aumento abusivismo e contraffazione. In occasione di “Legalità, ci piace!” l’indagine “Allarghiamo i confini della legalità” di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L’indagine “Allarghiamo i confini della legalità” di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (dati elaborati dall’Ufficio Studi) in collaborazione con Indicam e Netcomm – presentata oggi in Confcommercio Milano in occasione della Giornata Confcommercio “Legalità, ci piace!” e che a analizza oltre la sicurezza sul territorio, anche quella del commercio online – consente (in alcuni casi, dove è possibile) di valutare le risposte formulate dagli imprenditori rispetto a quanto era emerso in una differente analisi compiuta nel 2019. L’indagine 2022 – su Milano, Monza Brianza, Lodi – realizzata nella metà di marzo con i riscontri di 480 imprese; ha coinvolto in modo particolare Milano e Città Metropolitana (77%) e le attività fino a 5 dipendenti (76%). Settori più rappresentati: dettaglio non alimentare (28%), ristorazione (19%), agenti e rappresentanti di commercio (14%), servizi (10%), dettaglio alimentare (6%), ingrosso non alimentare (5%).
“I dati che emergono da quest’indagine – afferma Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (con competenza sui temi della legalità: sicurezza, contraffazione, abusivismo) – rilevano una situazione soddisfacente del livello di sicurezza con la metà delle imprese che non ha subito reati. Non mancano comunque segnali di criticità se raffrontati al sentiment pre-pandemia: riguardano in particolare gli atti vandalici, i furti e fenomeni in aumento come le baby gang. E per oltre l’80% degli imprenditori abusivismo e contraffazione sono in crescita. Quest’anno abbiamo esteso l’analisi anche all’online e all’e-commerce: richiesta la competenza delle Forze dell’ordine per accrescere la sicurezza”.
FENOMENI CRIMINALI PERCEPITI – ATTI VANDALICI, BABY GANG: CRESCITA RISPETTO AL PRE-COVID – Fra gli indicatori che possono misurare la sicurezza sul territorio, in quest’indagine 2022 emergono soprattutto: negozi sfitti (34%), atti vandalici (30%), furti negli esercizi commerciali (26%), venditori abusivi (23%), scippi e borseggi (20%), spaccio di droga (19%), baby gang (11%). E su alcuni di questi indicatori il raffronto con il 2019 è negativo: gli atti vandalici, fenomeni segnalati quest’anno dal 30% delle imprese, erano prima del Covid al 13,8%; triplicato il fenomeno delle baby gang: 11% contro il 3,1% del 2019. Va comunque ricordato che, in quest’indagine 2022, il 31% non ha segnalato situazioni critiche di sicurezza sul territorio.
FENOMENI CRIMINALI DIRETTAMENTE SUBITI – CONFRONTO PRE-COVID: PIU’ FURTI IN ESERCIZI COMMERCIALI E ATTI VANDALICI – Nell’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza si chiede anche di quali fenomeni criminali gli imprenditori (o i loro collaboratori) sono stati direttamente vittime. Il 47% non ha subito nessuno dei reati presi in esame nell’indagine. Le maggiori segnalazioni riguardano i furti in esercizi commerciali (27%) e gli atti vandalici (20%). Poi truffe (11%), abusivismo (6%), rapine (6%). Ed anche in questo caso è possibile un raffronto con il 2019: in crescita i furti (20,9% tre anni fa), gli atti vandalici (erano il 12%), le truffe (8,2% nel 2019), l’abusivismo (2%).
CESSIONE/TRASFERIMENTO ATTIVITA’ PER IL RISCHIO CRIMINALITA’? SOLO L’1% – Alla domanda se il rischio rappresentato da fenomeni malavitosi avesse fatto considerare la possibilità di trasferire o cedere l’attività, soltanto l’1% ha segnalato questa decisione e il 5% ci sta pensando. Per il 79% non vi è intenzione, né di trasferire, né di chiudere. Eventualità presa in considerazione dal 15%, ma per altri motivi.
COME AUMENTARE LA SICUREZZA SUL TERRITORIO – A questa domanda, nell’indagine (risposte multiple), la soluzione più indicata è la maggiore presenza di Forze dell’ordine (85%). A distanza la videosorveglianza stradale (46%) e la maggiore illuminazione (34%).
ABUSIVISMO E CONTRAFFAZIONE IN CRESCITA – Abusivismo e contraffazione sono fenomeni che gli imprenditori indicano in aumento (81% abbastanza e molto d’accordo) e il 39% afferma di essere entrato in contatto con prodotti contraffatti (dagli agenti e rappresentanti di commercio le maggiori segnalazioni in questo senso: 56%). Gli effetti di contraffazione e abusivismo pesano sull’attività in particolare per la concorrenza sleale (63%) e contribuiscono a ridurre il fatturato (22%). La percezione di forme di esercizio abusivo della professione – segnalata dal 49% delle imprese che hanno risposto all’indagine – coinvolge soprattutto gli agenti e rappresentanti di commercio (59%) e i servizi (53%).
Commercio online e sicurezza
La novità dell’indagine 2022 di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con Indicam e Netcomm. Il 28% delle imprese ha dichiarato di vendere online.
VENDITE ONLINE SICURE? – Sì per il 70% delle imprese (senso di sicurezza nelle vendite online sufficiente per il 33%, buono per il 31%, ottimo per il 6%).
VENDITE ONLINE E COMPETENZE INTERNE ALL’AZIENDA – Reputate insufficienti solo dal 13% (ottime per il 10%, buone per il 32%, discrete per il 17%, sufficienti per il 28%).
VITTIME DI FRODI INFORMATICHE? – No l’89%, sì l’11%.
COME POTREBBE AUMENTARE IL SENSO DI SICUREZZA NELLE VENDITE ONLINE? – Soprattutto con un maggior controllo di siti, social network e piattaforme e-commerce da parte delle Forze d’ordine specializzate in questa materia (35%) e con più competenze e formazione (35%).