Campagna vaccinale over80: poche informazioni e 22 sindaci scrivono ad Ats e Regione

Ecco la lettera scritta dai sindaci del centrosinistra della Provincia di Monza e Brianza.
I PUNTI PRINCIPALI DELLA LETTERA
Riteniamo che la salute dei cittadini rappresenti un diritto primario e invalicabile che, considerato il periodo di emergenza, debba costantemente rimanere nevralgica nell’ambito della pianificazione amministrativa. La sola via per giungere alla consistente riduzione dei contagi è quella, oltre all’attuazione di misure restrittive, di un’implementazione della campagna vaccinale tuttora in atto.
Rivendichiamo l’importanza di una condivisione delle informazioni che nasca in seno al Consiglio di Rappresentanza e ci veda coinvolti nel momento delle decisioni e non, esclusivamente, in quello delle ratifiche.
Al proposito, ci preme sottolineare come al momento non siamo in alcun modo stati informati circa il numero di cittadini over 80 vaccinati appartenenti ai nostri Comuni. Le percentuali di adesione e di somministrazione denotano che molto resta ancora da fare.
Chiediamo invece di poter ricevere puntuali aggiornamenti anche al fine, come sopra ribadito, di contribuire alla veicolazione delle informazioni di carattere sanitario che anche con i nostri strumenti possiamo condividere con i cittadini.
Molti nostri concittadini appaiono disorientati, e forse anche spaesati, a fronte delle notizie che ascoltano a livello nazionale e della mancanza di informazione territoriale, per il quale inevitabilmente si rivolgono a noi Sindaci con la conseguenza che noi stessi non abbiamo comunicazioni più precise da trasmettere loro.
Rinnoviamo la nostra disponibilità a sedere al Consiglio di Rappresentanza con un ruolo decisionale, ove vi sia la volontà di raggiungere un’unità di intenti fra Ats, Asst ed Enti Locali, con il solo fine di giovare al cittadino e garantire a tutti, nessuno escluso, il diritto alla salute pubblica.
Rinnoviamo inoltre la disponibilità logistica ed organizzativa per contribuire all’apertura di nuovi punti vaccinali sul territorio, ma siamo convinti che occorra condividere una strada comune in termini di fondi, di risorse e di disponibilità, oltre che di rapporto con gli operatori preposti all’effettuazione della vaccinazione.