Musica: Renato Ornaghi riscrive i Beatles in dialetto “Lombard”

Dopo 8 anni, quaranta nuove canzoni dei The Beatles tradotte e cantate nella lingua del Brianzashire.
In uscita martedì prossimo, il 10 novembre, il secondo libro-doppio CD di cover beatlesiane dell’imprenditore e musicista Renato Ornaghi con 40 canzoni del celebre gruppo di Liverpool tradotte in dialetto “lombard” nel cinquantesimo dello scioglimento, formalizzatasi legalmente a Londra il 31 dicembre del 1970.
Ma nonostante la mestizia di questa ricorrenza, il tono di questo secondo doppio CD Praa de Magioster per Semper Vol. II, che segue il precedente Praa de Magioster per Semper del 2012, è tutt’altro che nostalgico e malinconico, andando anzi a farsi perdonare per le tante dimenticanze traduttive nel primo “doppio” di otto anni fa, il quale pur già contava 32 celebri canzoni dei Fab Four tradotte ed eseguite nell’idioma brianzolo.
Ed è lo stesso autore delle traduzioni a spiegare il perchè di questo “Volume II”: “Quando uscì il primo Praa de Magioster per Semper – The Beatles in the Brianzashire, tanti amici mi chiedevano perché non avessi tradotto anche quella o quell’altra canzone dei baronetti. E in effetti avevano ragione: tanti, troppi erano stati i titoli esclusi a quel primo giro di giostra. La realtà è che i The Beatles avevano lasciato ai posteri così tanti capolavori, che era impossibile tradurli tutti in una volta sola. Ecco dunque che almeno, nell’anno che si ricorda il 50° della fine del gruppo e la scomparsa di John Lennon, c’è spazio per recuperare degnamente tante famose canzoni non ancora tradotte”.
Con questo Praa de Magioster per Semper Vol. 2, la Brianza celebra quindi per la seconda volta i The Beatles con un libro ad hoc e un doppio CD allegato in omaggio: sono quaranta nuove canzoni tradotte ed eseguite in quella che Renato Ornaghi ama definire la lengua mader, la sua madrelingua. E ad arricchire il piatto di questo ritorno al migliore passato prossimo brianzolo, il libro-CD include quaranta splendide immagini a colori che ritraggono le copertine della famosa (e purtroppo non più in edicola) rivista Brianze.
Praa de Magioster per Semper Vol. 2 è quindi una seconda rilettura in salsa brianzola di ulteriori celebri melodie beatlesiane: un prodotto multimediale pubblicato dall’Opificio Monzese delle Pietre Dure che ritorna a gettare un ponte della memoria tra due mondi solo apparentemente lontani: la Brianza e i The Beatles, stimolando emozioni sopite e interessanti riflessioni linguistiche. Alcuni dei titoli e testi beatlesiani tra questi nuovi 40 pezzi sono stati rispettosamente tradotti, altri invece hanno preso direzioni del tutto nuove e impreviste, valga ad esempio la celeberrima “Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band” che in lengua diventa “Sont a pè, el gasoli el m’è naa in nient”, oppure “You’ve got to hide Your Love Away” trasformatasi in “Te giugareet cont i marej”.
Video trailer #1 – Gh’heet bisogn d’amor [All you need is love]
Video trailer #2 – Casiragh [In my life]
Ed ecco che Renato Ornaghi, reduce dalle fatiche di questa seconda traduzione beatlesiana dall’inglese al lombardo, spiega il senso di questa seconda operazione “musicale/linguistica” tra Brianza e Inghilterra:
Davvero sentivi il bisogno di dare una seconda ripassata in brianzolo ai tuoi The Beatles, Renato Ornaghi?
“Il primo libro-CD era nato quasi per scherzo, ciò nonostante l’intento sottostante era serissimo: far percepire a tutti la dignità e solidità formale della nostra prima lingua, che è in grado di reggere perfettamente l’urto e competere con la “lingua mondiale” di oggi: l’inglese. Dopo quel primo libro, passati quasi dieci anni noto ora due cose interessanti: i nuovi giovani – i cosiddetti millennials – non disdegnano affatto parlare la lingua dei loro genitori, nonni e bisnonni, inoltre vedo con piacere che il territorio sa far emergere nuovi autori in lingua locale. Sarà una reazione alla globalizzazione culturale uniformante, sarà quel che sarà. Ma la nostra lingua è tutt’altro che morta, a dispetto di tutti i gufi-linguisti che la davano ormai per spacciata. La “buona battaglia” a difesa dell’idioma brianzolo pare avere ancora tante ragioni per essere combattuta e per questo io non ho voluto tirarmi indietro, riproponendo altre melodie beatlesiane celeberrime nella nostra lingua lombarda: la nostra è una lingua che merita di essere davvero riscoperta e, soprattutto, parlata e cantata”.
Pensi di avere esaurito la lista delle canzoni da tradurre, o ce ne sono altre in attesa?
“Sinceramente con queste ulteriori quaranta canzoni, in aggiunta alle trentadue del primo volume, siamo già a un più che discreto numero di titoli beatlesiani disponibili oggi in lengua mader, per ora dico quindi basta. Per il futuro però mi concedo – pensando all’immenso e compianto Sean Connery – un’uscita alla James Bond, mai dire mai!”.
Una canzone celeberrima dei The Beatles, Yellow Submarine, è diventata davvero inaspettatamente “Tucc el Mandarin” (Tutti il Mandarino). Quale è il senso di questo titolo “cineseggiante”, se mai ce ne sta uno?
“Il vocabolo “Mandarino” è riferito alla lingua cinese e al fatto che – se non ci diamo una buona mossa e non difendiamo con forza le nostre peculiarità culturali e linguistiche – tra qualche anno parleremo tutti quella lingua asiatica, altro che l’inglese. Credo che disporre di tante lingue diverse sia per tutte le etnie del mondo una ricchezza, offra maggiore possibilità di esprimere le proprie idee ed emozioni: alla larga da un mondo in cui i pensieri globalizzati siano esprimibili in una mono-lingua, sia questa il cinese, l’inglese o il giapponese!”.
C’è tanta città di Monza in questo tuo secondo lavoro di traduzione. Qualche motivo particolare?
“Molti non conoscono un inaspettato legame tra le città di Liverpool e Monza: le squadre di calcio delle due città hanno la medesima maglia. C’è in rete un simpatico fotomontaggio in cui si vedono i quattro Beatles con la sciarpa del Monza al collo, sotto il Duomo monzese. Monza è in effetti la mia Liverpool, ma soprattutto è la capitale morale del territorio, anche se la multiforme e variegata Brianza non può esser ovviamente ricondotta alla sola città di Monza: mi è sembrato giusto celebrarla nei suoi due simboli – la Villa Reale e la Corona Ferrea – con la traduzione di due tra le più riconoscibili canzoni dei The Beatles: Magical Mistery Tour e Obladi Oblada”.
Perché inserire le immagini delle quaranta copertine di “Brianze”, abbinate ai nuovi quaranta titoli?
“La rivista “Brianze”, edita per svariati anni dall’omonima Associazione Culturale, ha rappresentato per lungo tempo un grande fil rouge, un vero collante in grado di cementare in testi e immagini – sempre di altissimo livello – la migliore rappresentazione della nostra identità brianzola. Rivedere quelle magnifiche copertine mi rende ancor più orgoglioso di essere figlio di questa terra: noi brianzoli abbiamo tanti difetti, inutile nascondercelo, ma anche tantissimi pregi e la rivista Brianze per anni ed anni è stata pubblicata proprio per ricordarcelo”.
Quali sono le tue canzoni preferite, in questa seconda raccolta di quaranta hit beatlesiane in brianzolo?
“Le canzoni dei The Beatles sono tutte belle. Un’emozione particolare mi è però venuta traducendo “In My Life”, dove John Lennon ricorda i suoi amici del passato di Liverpool che non ci sono più. La mia traduzione, intitolata “Casiragh” (Casirago è il nome di una delle frazioni del mio paese) cerca in qualche modo di fare la stessa cosa: ricordare persone e luoghi cari del passato che purtroppo sono scomparsi. In questo senso, è la mia preferita”.