Besana: non solo cultura… l’addio dal Consorzio mette a rischio il servizio di trasporto?

5 dicembre 2019 | 08:59
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Besana: non solo cultura… l’addio dal Consorzio mette a rischio il servizio di trasporto?

La denuncia arriva dai ragazzi del gruppo di minoranza Besana4future: a rischio il trasporto degli studenti verso le scuole e l’accesso per i besanesi all’istituto di Villa Greppi.

Non si placano le polemiche dopo la decisione storica dell’Amministrazione di Besana in Brianza di dire addio al Consorzio Brianteo di Villa Greppi, che vede sfilarsi uno dei soci fondatori ed il terzo Ente più importante, dopo le provincie di Monza e Lecco. Due i temi principali oggetto di scontro: da una parte la realizzazione di eventi culturali, dall’altra il servizio di trasporto per raggiungere le principali scuole superiori del territorio.

La denuncia

“Ad oggi l’amministrazione non ha un piano alternativo per garantire questo servizio” denuncia Stefano Maddaloni, consigliere per Besana4Future e fino allo scorso anno rappresentante presso l’Istituto Villa Greppi. Un timore condiviso anche da altri studenti ed insegnanti che lo scorso 27 novembre, in occasione del consiglio comunale, hanno protestato esponendo alcuni cartelli.

“Si tratta di un servizio che permette di coprire le zone dove non passano le linee pubbliche – spiega sempre Maddaloni – a Besana permette, anche se con un costo maggiore, ai ragazzi di frazioni come quelle di Montesiro o Calò di raggiungere le scuole. Sicuramente di fronte ad una riorganizzazione generale del trasporto pubblico, che andrà fatta, questo servizio andrà ad esaurirsi. Ad oggi però non vi è un progetto alternativo e la decisione di uscire dal Consorzio, porterà solo ad un indebolimento dello stesso”.

L’accesso all’Istituto Villa Greppi

Tra gli aspetti sollevati dall’opposizione vi è inoltre quello che riguarda l’accesso degli studenti all’Istituto Villa Greppi che prevede soprattutto due criteri: i consigli di orientamento, che arrivano dagli insegnati della secondaria ed il luogo di residenza. Nonostante si tratti di due Enti distinti, ai fini della graduatoria di accesso vengono infatti assegnati 10 punti, il massimo, ai residenti nei comuni consorziati, 8 a chi risiede nella Provincia di Lecco e 5 dalle altre provincie, quindi anche Monza. “Probabilmente in un futuro questi criteri cambieranno – spiega Maddaloni – ma ancora una volta si ragiona su ipotesi che ancora non sono nemmeno mai state discusse, mentre sono certe le conseguenze che ci saranno per gli studenti. É per questo motivo che avevamo chiesto all’Amministrazione di prendere altro tempo e di consultare i cittadini prima di prendere una decisione così importante”.

La maggioranza

“Chi afferma che i nostri studenti non avranno accesso all’Istituto scolastico afferma il falso – ha spiegato il sindaco Emanuele Pozzoli – sarebbe come dire che una scuola statale attua una discriminazione. Una maggiore attribuzione dei punti agli studenti dei comuni aderenti è legata al servizio di trasporto che deve essere cessato”. Il primo cittadino riprende quindi, a sostegno della propria tesi, l’accertamento del 2015, della Corte dei Conti che ha individuato in questo servizio uno dei problemi del Consorzio Brianteo. In questi anni le linee sono state dimezzate, passando da 6 a 3. “ Nonostante il taglio però – prosegue il primo cittadino – il disavanzo generato si è ridotto in minima parte, per questo presto o tardi dovrà cessare questo servizio, vista l’impossibilità di colmare il deficit”.

La posizione del Consorzio

Rammaricata per la decisione storica di Besana la presidente del Consorzio, Marta Comi, che in merito al servizio di trasporto spiega: “abbiamo attuato una razionalizzazione per trasferire le nostre corse alle linee del Tpl senza creare un disservizio agli studenti. Scelta che negli ultimi tre anni ha ridotto il disavanzo passato da 67 mila nel 2017 a 21 mila nel 2019, reinvestendo le risorse liberate sulle attività culturali dei Comuni. Sono oltre 200 gli appuntamenti culturali proposti ogni anno per i 21 Comuni consorziati e convenzionati. Oggi – conclude Comi – riusciamo a triplicare il valore della produzione culturale annuale rispetto all’esposizione economica e produciamo cultura per oltre 300 mila euro ogni anno“.