Carate, migranti picchiano e minacciano un mediatore. Lega: “Espulsione immediata”

28 gennaio 2019 | 00:01
Share0
Carate, migranti picchiano e minacciano un mediatore. Lega: “Espulsione immediata”

Quattro richiedenti asilo, tre giovani nigeriani ed un gambiano, sono stati arrestati per quanto compiuto ai danni del mediatore culturale al centro di accoglienza Il Girasole,

Attimi di vera paura giovedì 24 gennaio a Carate Brianza. Un gruppo di migranti, ospiti di una cooperativa in via Viganò, avrebbero picchiato e minacciato con un coltello un operatore.

I quattro richiedenti asilo, tre giovani nigeriani ed un gambiano, sono stati arrestati per quanto compiuto ai danni del mediatore culturale al centro di accoglienza Il Girasole, per protesta contro la mancata consegna del pocket money.

Espulsione immediata. Questa la reazione della Lega: “Vergognoso quanto accaduto a Carate Brianza. Ci auguriamo che i quattro richiedenti asilo che hanno selvaggiamente picchiato un mediatore culturale vengano immediatamente espulsi dal territorio nazionale”. Così il consigliere regionale del Carroccio Alessandro Corbetta commenta l’aggressione.

“Allo stesso modo è gravissimo che nessuno degli altri ospiti del Centro accoglienza sia intervenuto in difesa della malcapitata vittima, a cui va la mia solidarietà. Anzi, una volta arrestati gli aggressori, gli altri richiedenti asilo sono andati in gruppo sotto le finestre dell’Arma dei carabinieri per sostenere i fermati. Anche per costoro auspichiamo l’espulsione, in quanto hanno dimostrato totale incompatibilità con la civiltà e la cultura del nostro territorio”.

“Questa”, conclude Corbetta, “è purtroppo l’ennesima dimostrazione di come quest’immigrazione folle favorita dai governi del Pd non abbia portato a casa nostra le ‘risorse’ tanto decantate dalla Sinistra, ma in molti casi abbia semplicemente spalancato le porte ad una serie di delinquenti che non meritano di stare qui”.

Al coro di protesta si è aggiunto anche l’on.Paolo Grimoldi, deputato e Segretario della Lega Lombarda. “Questi violenti non meritano nessuna forma di protezione. Rimandiamoli in Nigeria e in Gambia, dove non ci sono guerre. Questi non sono profughi da aiutare, questi sono violenti che non meritano nessuna accoglienza a nostre spese”.

Immagine archivio