Scuola superiore mai costruita di Brugherio, la Provincia coprirà la buca

Dopo la posa della prima pietra, i lavori erano iniziati nel 2009. Nel 2016 lo stop: le ruspe avevano abbandonato l’area, lasciando un’ampia recinzione e al suo interno un imponente buco nel terreno.
Era il novembre del 2009: una pietra era stata presa simbolicamente da una scuola di Giussano, inviata a Brugherio per essere posata in via Rodari laddove avrebbe dovuto sorgere un nuovo polo scolastico. Ma dopo la posa della prima pietra, tanto entusiasmo, cantiere partito, buca per le fondamenta scavata e poi lo stop.
Nove anni esatti dopo, la storia della scuola superiore mai sorta di Brugherio sembra essere arrivata al suo epilogo. A due anni dalla dichiarazione di rinuncia a costruire l’edificio da parte della Provincia di Monza, infatti, il sindaco Marco Troiano ha finalmente ottenuto che la buca venga coperta e il terreno restituito al Comune.
Il progetto risale al 2004, quando la Provincia competente in materia (allora quella di Milano, dal momento che quella di Monza ancora non era operativa), intavolò una trattativa con il Comune, che mise a disposizione il terreno: il polo scolastico, da circa mille persone, avrebbe dovuto ospitare un Liceo Psicopedagogico e un Istituto tecnico industriale.
Dopo la posa della prima pietra (con la Provincia di Monza a quel punto nata), i lavori, erano iniziati nel novembre del 2009. Nel 2016, però, per far quadrare il bilancio, dalla Provincia di Monza si è deciso per uno stop: le ruspe avevano abbandonato l’area, lasciando solo un’ampia recinzione, all’interno della quale compare un altrettanto imponente buco nel terreno.
Il problema del cantiere mai decollato era stato sottoposto all’attenzione delle istituzioni più volte, anche di quelle nazionali. Nel 2104, per esempio, il sindaco Troiano aveva scritto una lettera a Renzi. Poi, a ufficializzazione dello stop dei lavori, si era creato un nuovo problema: il cantiere chiuso ma non smantellato. Ora la notizia: la buca verrà coperta e l’area restituita al Comune, anche se ancora non si sa quando.
Una volta tolte le recinzioni, l’area tornerà al Comune, che non ha ancora deciso cosa ne farà. Per il momento la destinazione stabilità dal Pgt, ovvero “standard”, non verrà modificata.