Cesano Maderno. Positivo il trend degli esercizi commerciali

15 gennaio 2018 | 00:52
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Cesano Maderno. Positivo il trend degli esercizi commerciali

Presentati i dati ufficiali su commercio e artigianato: da Cesano Maderno la gente non scappa. Le attività combattono la crisi e registrando un andamento positivo di crescita

Sono ben diciotto le nuove attività avviate nei primi sei mesi del 2017, quattordici quelle che hanno chiuso e cinque quelle artigianali nate l’anno scorso. Sono questi alcuni numeri presentati nel corso della Commissione Economia e Lavoro presieduta da Salvatore Mogavero con l’obbiettivo di fare una “fotografia” dell’andamento delle attività commerciali presenti a Cesano Maderno. Crisi? Macché. Il trend è positivo e le saracinesche abbassate sono sempre meno.

Freccetta in su per gli “esercizi di vicinato”, cioè quelli sotto i 250 metri quadrati di superficie, che chiudono l’anno (giugno 2016 – giugno 2017) con un saldo positivo del +4: i negozi di alimentari sono passati da un totale di 85 a 88, tre sono quelli che hanno chiuso rimpiazzati da ben sei nuove attività. Mentre i non alimentari sono passati da 303 a 304: in un anno sono state registrate undici chiusure e dodici aperture. Bene anche il pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) che cresce di una unità: le attività in questo settore erano 124 a fine giugno 2016 e ora se ne contano 125.

Stabili le pizzerie d’asporto e le gastronomie che, nonostante la crisi, resistono: a Cesano Maderno ce ne sono diciotto di attività di questo tipo. Solo due hanno deciso di chiudere definitivamente battenti, ma in dodici mesi, altre due attività hanno aperto a Cesano portando dunque i conti in pareggio. Stessa sorte per l’elettronica: i negozi sono ventisei, con una chiusura e una nuova apertura.

Più faticosa la vita per gli esercizi dedicati alla cura della persona (centri estetici, parrucchiere, centri per massaggi, ecc) che, da giungo 2016 a giugno 2017, hanno registrato un saldo negativo: infatti, in un anno sono stati ben due i negozi che hanno chiuso e solo uno ha aperto. I negozi in questo settore, dunque, da cinquantaquattro scendono a cinquantatre.

La forza delle realtà artigianali

Quelle che fanno più fatica, sicuramente, sono le piccole realtà artigianali che la crisi la stanno subendo da anni. I dati ufficiali, però, sottolineano la grande forza dei cosi detti “vecchi mestieri” che, nonostante tutto, resistono. Lavorazione del legno, idraulici, edilizia, meccanici … questi alcuni dei settori interessati: nel 2016 sono state avviate quattordici attività ma diciannove sono state chiuse, con un saldo di – 5. Con l’inizio del 2017, nei primi sei mesi dell’anno sono nate altre dodici nuove realtà e solo (si fa per dire) sette hanno chiuso, quindi con un +5.