Santiago in rosa 2016, da Tirano a Czestochowa in bici per aiutare chi è malato

L’edizione 2016 di Santiago in rosa torna oltre i confini nazionali e sarà, ancora una volta, nel segno della Madonna.
L’edizione 2016 di Santiago in rosa torna oltre i confini nazionali e sarà, ancora una volta, nel segno della Madonna. Dopo le mete di Roma e Assisi, la manifestazione ciclistica promossa da Cancro Primo Aiuto arriverà quest’anno in Polonia, al santuario della Madonna Nera di Czestochowa. E’ una sorta di ritorno alle origini visto che le prime tre edizioni avevano tutte avuto come punto di arrivo un santuario.
Il via verrà dato il prossimo 25 settembre da un altro santuario, quello della Madonna di Tirano, il più importante della Valtellina, mentre l‘arrivo a Czestochowa, dopo circa 1.300 km, è previsto il sabato successivo, 1 ottobre. La strada si fa subito dura dopo la partenza perché si sale al Passo del Bernina, passando dai circa 400 metri di altitudine di Tirano agli oltre 2.300 metri del passo. Si scende, quindi, a Celerina dove si prende verso est e si attraversa la Svizzera: lungo la valle dell’Inn si arriva a Innsbrusk, si tocca quindi Rosenheim e poi Salisburgo, Passavia, Linz per arrivare a Vienna; da qui si va in Repubblica Ceca fino a Bratislava e poi ci si dirige verso nord fino al santuario di Czestochowa.
La presentazione dell’evento si è svolta lunedì 13 giugno a Villa Walter Fontana, a Capriano di Briosco, e ha visto la presenza di Giulio Gallera, assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione sociale di Regione Lombardia e vice presidente onorario vicario dell’associazione brianzola.
L’obiettivo principale di questa sesta edizione è sostenere le raccolte fondi che Cancro Primo Aiuto sta portando avanti in alcuni ospedali della Lombardia (Niguarda a Milano, San Gerardo a Monza e Papa Giovanni XXIII a Bergamo) per acquistare degli acceleratori lineari per la cura radioterapica degli ammalati di tumore.
Per raggiungere questo obiettivo, saranno, come sempre, di grande aiuto gli sponsor dell’edizione 2016 di Santiago in rosa. A cominciare dai due main sponsor: Atala, leader nel mercato delle due ruote, che da parte sua ha messo a disposizione le mountain bike per l’impresa, e BetaUtensili, società che progetta, produce e commercializza utensili professionali, tra gli sponsor dei principali team dei campionati moto-automobilistici, che fornisce le divise dei ciclisti. Sono poi state previste altre forme di sostegno economico collaudate negli anni scorsi. Innanzitutto ogni azienda potrà acquistare una delle mountain bike che verranno utilizzate per la manifestazione come hanno già fatto B&B Italia, Beta Utensili, BTS, Ente Promozione Turistica Bormiese, Flexform, Kpmg, La Nostra Cucina, il Mottolino, NPI Parigi, Omet, OMR, Pezzini, Riva Mobili d’Arte, Schooner Viaggi, Tagliabue, Unimec, Victory Communication e Villa Walter Fontana. Inoltre, è prevista la possibilità di sostenere l’iniziativa attraverso l’acquisto simbolico dei chilometri percorsi dagli atleti (un chilometro ha il costo di un euro).
Dopo alcuni anni in cui le principali protagoniste di Santiago in Rosa sono state le donne, da sole o in coppia con partner maschili, quest’anno si è deciso di puntare su un gruppo composto quasi esclusivamente da uomini. Guidati ancora una volta dal team manager Omar Galli, ecco i ciclisti, tutti brianzoli, che hanno dato la loro adesione fino ad oggi e che si apprestano a compiere questa impresa: Maurizio “Cowboy” Cereda, 46enne di Cornate, è un falegname produttore di arredi; Davide Corti, 47enne di Busnago, artigiano; Pierangelo Crespi, 60enne pensionato di Busnago, Maurizio Defendi, 49enne di Busnago, operaio-autista; Pasquale Monzani, pensionato 60enne di Bellusco, da anni impegnato nel volontariato; Gerolamo “Gero” Oggioni, 55enne di Busnago, responsabile aziendale; Matteo Ripamonti, 44enne odontotecnico di Busnago; Franco Sala, 71 anni, il più “anziano” del gruppo, è un pensionato residente a Bellusco. A parte gli ultimi due, nessuno ha alle spalle esperienze simili in bicicletta.