Monza, lavoravano in nero in un capannone. Oggi il lieto fine

Oggi un lieto fine per 8 lavoratori (sui dieci sorpresi): i dipendenti in nero sono stati messi in regola dal titolare della ditta dello Sri Lanka.
Tutti originari dello Sri Lanka lavoravano in nero senza alcuna tutela sanitaria e lagale. E’ questa la scoperta fatta dagli uomini della Polizia Locale di Monza poche settimane fa. Oggi un lieto fine per 8 lavoratori (sui dieci sorpresi): i dipendenti in nero impiegati in un capannone di via Philips sono stati messi in regola dal titolare della ditta dello Sri Lanka.
L’azienda, che dopo il blitz era stata chiusa, ha rialzato le saracinesche dopo aver versato la prima sanzione contestata. Sono giunti così i regolari contratti di lavoro per gli otto operai e avviata la richiesta di permesso di soggiorno per uno di loro che risiedieva in Italia clandestinamente.
Impegnati nel lavoro di assemblaggio di parti elettromeccaniche, i lavoratori erano impiegati nel capannone di via Phillips per sei euro all’ora. A scoprire quanto stava accadendo la Polizia locale su segnalazione dei Vigili del fuoco, intervenuti poco prima per un controllo atto a verificarne la sicurezza. La ditta ha preso in subappalto il lavoro da una azienda italiana. Dietro ai cartoni e le colonne nel capannone i lavoratori in nero di erano nascosti. Un vero e proprio blitz degli uomini del comando di via Marsala insieme alla Direzione Territoriale del Lavoro di Milano. Il titolare della ditta, anche lui originario dello Sri Lanka, è stato denunciato per lavoro in nero oltre a migliaia di euro di sanzioni.
Secondo la DTL si tratterebbe del caso più eccletante avvenuto di recente a Monza. Il titolare della ditta ora dovrà pagare il resto delle multe a suo carico.