Pedemontana, brianzoli rassegnati: alla strada e… al pedaggio

Dopo l’apertura della Pedemontana a Lentate sul Seveso, qualche entusiasmo, tante lamentele ma soprattutto tanta indifferenza: l’autostrada è un male inevitabile?
“Pedemontana, inevitabile”. Questo è quanto è emerso dalle nostre interviste a dei cittadini della zona di Lentate dopo l’apertura di Pedemonatana.
La sensazione è quella che si sia infine compiuto un qualcosa che era sempre stato percepito come inevitabile. «Nei mesi scorsi ci sono stati diversi disagi per i lavori – racconta Matteo, di Lentate sul Seveso -, ora la situazione dovrebbe almeno migliorare». Anche se, probabilmente, aumenterà il traffico interno: non saranno in molti a voler pagare il pedaggio. «Certo, e lo capisco. D’altra parte – aggiunge -, se anche la Milano-Meda diventasse a pagamento, io stesso smetterei di prenderla».
E proprio il pedaggio sembra essere il punto dolente della nuova autostrada lombarda. Sulla pagina Facebook gli utenti, ancor prima del costo, si lamentano di un meccanismo di pagamento, quello del free flow, che sembra complicare la questione anziché snellirla: «Impossibile capire da dove si paghi, come si paghi, quanto – scrive Tommaso -. A Lentate ci sono cartelli blu e verdi mescolati insieme. Non si capisce dove inizi l’autostrada e dove finisca la statale». «Ottima autostrada, pessima gestione del sistema di pagamento e tariffe esagerate» riassume un altro utente.
Ancor più che il pessimismo, però, e fatta eccezione per qualche sporadico entusiasmo, a predominare è forse la rassegnazione. Non a caso le manifestazioni di protesta contro Pedemontana sono sempre state poco partecipate e poco sostenute dalla maggior parte della popolazione. Nonostante gli avvertimenti degli ambientalisti che ora richiamano l’attenzione sulle opere di compensazione non realizzate, e, soprattutto, sull’incognita diossina.