Attualità

Monza, Bilancio partecipativo? Progetti a metà e date sbagliate

Da poco è partita la seconda edizione del Bilancio partecipativo. Ma la prima è ancora tutt'altro che conclusa. Meno della metà dei 40 progetti vincitori risulta realizzato.


Un percorso di partecipazione in cui i protagonisti sono i cittadini di Monza. Che possono proporre, condividere e, infine, scegliere le idee per migliorare il proprio quartiere. Il Bilancio partecipativo viene presentato con queste parole on line (leggi qui). Il progetto del Comune di Monza ha da poco dato il via alla seconda edizione (leggi l’articolo di MBNews). A disposizione delle idee vincitrici un milione di euro complessivo. Una cifra importante. Soprattutto se si pensa che per la prima edizione del Bilancio partecipativo, Piazza Trento e Trieste si era fermata ad uno stanziamento di 785mila euro.
Tutto bene, anzi meglio, allora? Basta poco per capire che non è proprio così. Ad un anno dalla proclamazione dei primi 40 vincitori, lo stato di attuazione dei progetti lascia alquanto stupiti. E non fa certo essere ottimisti per la nuova edizione del Bilancio partecipativo. Delle 40 idee scelte, infatti, secondo l’ultimo aggiornamento del 13 ottobre (qui la scheda), solo 17 risultano realizzate al 100 per cento. Altre 15, poi, sono a metà dell’opera, in pratica alla fase di esecuzione dei lavori. Per 8 progetti, infine, il processo di attuazione è al 25 per cento, fermo alla definizione delle azione e alla predisposizione degli atti amministrativi. Tutti i progetti, quindi, risultano partiti. Su questo ci sarebbe da discutere. Come dimostra il caso del Centro civico Triante, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi (leggi l’articolo su MBNews) .

E, se poi si scende un po’ più nel dettaglio, si scoprono alcune incongruenze. La più evidente è sicuramente quella delle date indicate per la fine delle attività di ogni singolo progetto. Quasi sempre sono fin troppo ottimistiche. Basti dire che proprio per il Centro civico Triante si parla del 31 dicembre 2016. Peccato che, quando manca meno di un mese alla fine dell’anno, i lavori non siano ancora iniziati! In alcuni casi, poi, la scadenza prevista per la realizzazione del progetto si scontra con qualsiasi logica temporale. E’ quanto abbiamo potuto scoprire di persona per “Importiamo il modello Amstedam”. L’idea, vincitrice per il quartiere Centro-San Gerardo con un budget di 30mila euro, avrebbe dovuto essere pronta il 31 ottobre 2015. Invece, ad oggi, è stata realizzata solo per il 25 per cento.

Il caso delle ciclabili – Così la proposta di permettere ai pendolari di raggiungere la stazione di Monza in sicurezza, a bordo della propria bici, è ancora sulla carta. E, per l’allacciamento della pista ciclabile di via Turati con la ciclopedonale di via Visconti e la creazione di un tratto di pista ciclabile in Corso Milano su entrambi i lati, bisognerà aspettare un tempo ancora indefinito. Anche perché il progetto difficilmente sarà realizzato così come l’aveva ideato la sua proponente, Loredana Priori. “Dopo la premiazione e la consegna del certificato da parte del sindaco Scanagatti – afferma – un ufficiale della Polizia locale, Mario Dantes, ha demolito pezzo per pezzo la fattibilità del mio progetto, che era arrivato primo come numero di voti nella graduatoria del quartiere Centro-s.Gerardo”. Effettivamente, a guardare anche sul sito dedicato al Bilancio partecipativo, “Importiamo il modello Amsterdam” sembra aver cambiato volto. Ora si parla della preparazione di un’area 30 km/h tra via De Marchi e via Confalonieri con segnaletica orizzontale e verticale e dissuasori in prossimità della scuola. “Non serve e non c’entra nulla con il mio quartiere – si lamenta Priori – ho avuto un colloquio con l’assessore comunale Confalonieri e mi ha rivelato che la realizzazione della mia idea è stata bloccata da una ‘rivolta’ dei commercianti. Prima mi era stato citato il problema del carico e scarico delle merci, poi la presenza della fermata del bus – continua – in poche parole è mancata la volontà politica per procedere”.

La ricostruzione dell’accaduto dell’esponente della Giunta Scanagatti è parzialmente diversa. “Sul tratto di ciclabile di Corso Milano non c’è stata nessuna opposizione dei commercianti – spiega Paolo Confalonieri, Assessore comunale alla mobilità, sicurezza e servizi ambientali – sono stato io a richiedere un ulteriore approfondimento con i miei uffici perché mi sono posto il problema che far passare la ciclabile in Corso Milano avrebbe potuto creare difficoltà alle attività commerciali“. La situazione, quindi, è ancora in fieri. “Conto di dare una risposta sul punto entro Natale, in modo da portare a termine la questione, anche se in ritardo – annuncia Confalonieri – c’è da superare, comunque, una complessità generale del progetto, con una serie di interventi previsti all’origine, tre dei quali sono stati dichiarati non fattibili dalla Polizia locale”. Nell’attesa di sapere come andrà a finire, la promotrice di “Importiamo il modello Amstedam” non demorde.

“Ho fatto una petizione e creato una pagina Facebook – spiega – dove pubblico notizie riguardo la mobilità sostenibile e collaboro con le iniziative estive di Cambiapedale e Monzainbici”. Da parte sua, invece, Confalonieri ammette che dalla vicenda anche il Comune di Monza ha qualcosa da imparare. “Il Bilancio partecipativo è un’iniziativa importante, ma forse ancora da rodare come macchina amministrativa – afferma – magari sarà il caso di valutare come comportarsi di fronte a progetti di notevole complessità realizzativa”. In attesa di scoprire nel 2017 quali saranno le idee vincitrici della seconda edizione del Bilancio partecipativo, questa dell’assessore, fuori gara, potrebbe essere una delle migliori.

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