Gli ambientalisti: “Fermate Pedemontana: c’è la diossina”

21 ottobre 2016 | 09:41
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Gli ambientalisti: “Fermate Pedemontana: c’è la diossina”

C’è troppa diossina nei terreni delle (future) tratte B2 e C dell’autostrada: No Pedemontana e Insieme in Rete sottolineano il pericolo per la salute dei cittadini.

«Il problema diossina non è stato risolto veramente ma soltanto sminuito». Non hanno dubbi gli attivisti del movimento No Pedemontana: e citano i risultati definitivi dei carotaggi, resi noti nei giorni scorsi, che confermano la presenza di diossina nei terreni del tracciato autostradale per le tratte B2 e C. «Chiediamo alle amministrazioni locali di divulgare al più presto i dati della caratterizzazione – affermano -, non per una procedurale trasparenza ma per l’assoluto e inviolabile diritto della popolazione a conoscere la situazione reale. E chiediamo di prendere atto una volta di più che l’unico modo per tutelare territorio e cittadini è farla finita con questo inutile e dannoso progetto di autostrada. Si fermino per sempre i lavori di Pedemontana e si realizzino quanto prima un’ indagine su tutta l’area inquinata e un piano di messa in sicurezza definitivo del territorio a tutela della salute di tutti noi».

Anche il comitato Insieme in Rete sottolinea il rischio diossina. «In percentuale, si riscontra un superamento dei valori di soglia del 13,8% in zona A, del 37,9 % in zona B, valore che sale alla percentuale del 56% prendendo in considerazione solo i campioni superficiali, e del 9,1% in zona R – riassume Insieme in Rete -. Prendendo in esame tutte le analisi sinora fatte, su tutta la tratta B2 e inizio C ci troviamo complessivamente con 129 superamenti del limite: viene dunque confermato il rischio legato all’escavazione e alla movimentazione del terreno. L’aerodispersione della diossina con gli scavi potrebbe costituire un pericolo per l’esposizione di cittadini».

Il 19 ottobre Regione Lombardia ha concesso a società Pedemontana 30 giorni per presentate un piano preliminare che delimiti gli ambiti contaminati, su cui sviluppare analisi di rischio e progetto di bonifica. Il progetto dell’autostrada non è soppresso: verosimilmente, verrà modificato. «Siamo messi una volta di più di fronte alla fragilità del nostro territorio e alla necessità di tutelarlo, insieme alla nostra salute – insistono gli attivisti di No Pedemontana -. Questa tutela deve essere la priorità, e non un’autostrada insostenibile, che invece va fermata».

La pubblicazione dei risultati dei carotaggi ha preceduto di qualche giorno il convegno del 20 e 21 ottobre, conclusivo delle iniziative legate a Seveso +40, ovvero all’anniversario dell’incidente Icmesa. «Si tratta di un’amara coincidenza – commenta No Pedemontana -. Il convegno, dal titolo “Resilienza e rischio nei 40 anni di Seveso” è la perfetta conclusione di un ciclo di iniziative commemorative imperniate sulla retorica della rinascita della comunità e del recupero ambientale. Una narrazione che ha edulcorato e ripulito il passato e si propone di rassicurare per il futuro, ma che si scontra con i dati di realtà».

In apertura, una manifestazione di No Pedemontana