
Meda. C’è voglia di tornare alla normalità a Meda dopo l’alluvione del 22 settembre. Ma servirà ancora tempo: “almeno un mese, forse un mese e mezzo”, sottolinea il sindaco Luca Santambrogio.
A tre settimane dall’esondazione del Tarò, le strade – un tempo ricoperte di fango – oggi sono una distesa di polvere. Una coltre sottile che costringe i residenti a tenere chiuse le finestre e a rinunciare a stendere i panni all’aperto.
E poi c’è piazza Mercato, divenuta il simbolo di quel tragico lunedì mattina: lì si trovano ancora accatastate circa 5 tonnellate di rifiuti di ogni genere. “Sono ancora lì, e girano pure i topi”, lamentano diversi cittadini. Una situazione che alimenta il malcontento di una comunità già provata da quanto accaduto.