Quarant’anni di eventi e di emozioni straordinarie: tanti auguri, U-Power Stadium!
anniversario | ARTICOLO SPONSORIZZATO

Quarant’anni di eventi e di emozioni straordinarie: tanti auguri, U-Power Stadium!

13 novembre 2022 | 06:00


Lo U-Power Stadium compie i suoi primi quarant’anni. Domenica 13 novembre ricorre infatti l’anniversario della posa della prima pietra di uno degli edifici più identificativi della Lombardia


Lo U-Power Stadium – a lungo conosciuto con il nome di Stadio Brianteo – compie i suoi primi quarant’anni: la ricorrenza della posa della prima pietra di uno degli edifici più identificativi della Lombardia si celebra infatti il 13 novembre 2022. 

Risultato della necessità pratica di offrire alla popolazione una struttura più consona rispetto al piccolo stadio dedicato a Gino Alfonso Sada, che alla fine degli anni Settanta inizia a mostrare gravi problematiche funzionali, igieniche e di sicurezza, il progetto del nuovo Stadio Brianteo si fa progressivamente più ambizioso man mano che la città evolve. 

L’idea è quella di mettere a disposizione di Monza un centro sportivo moderno, tecnologicamente avanzato e che soddisfi le esigenze di diverse discipline sportive. Per questo, fin da subito compaiono a disegno sia il noto campo da calcio che la pista di contorno, oltre a vari tracciati ulteriori: sono le metaforiche fondamenta di un edificio pubblico polivalente per l’esercizio di discipline destinate ad ampi flussi di pubblico. 

Col tempo arrivano anche le revisioni, le modifiche e gli ampliamenti al progetto, curato da professionisti di grande prestigio come l’architetto Giorgio Battistini e l’ingegner Goffredo Gori. La ragione è legata al particolare momento storico: siamo ormai all’inizio degli anni Ottanta – un periodo vibrante e vitale, colmo di fiducia nel futuro e di una certa spensieratezza ma, soprattutto, caratterizzato da un’innata capacità di “pensare in grande” – e dallo stadio che verrà ci si attende tanta tecnologia ma anche una piena integrazione con il paesaggio circostante. 

Nel 1982 le opere di costruzione del nuovo Stadio Brianteo vengono affidate all’impresa Schiavi Spa, fiore all’occhiello dell’edilizia lombarda, che si aggiudica la prestigiosa gara d’appalto. Il progetto è ambizioso e viene perfezionato più volte: nel corso dei lavori, il Consiglio Comunale Monzese approva infatti nuovi interventi oltre a quelli originariamente confermati. Schiavi Spa risponde a tutte le richieste che prendono forma strada facendo, e l’opera si correda così di ulteriori elementi: vengono eseguite le nuove biglietterie nell’angolo sud-est, la cabina elettrica richiesta da ENEL, i magazzini e i depositi sotto la tribuna popolare e l’iconica tensostruttura a copertura della tribuna principale. In questo senso, il nuovo stadio interpreta e racconta tutto il fervore di Monza, in un momento storico in cui la città vive una fase di grandissimo sviluppo sociale e culturale. 

L’ingegner Mario Catania, che succede all’ingegner Gori come direttore delle opere strutturali, sovraintende con perizia questi complessi e articolati lavori. Particolarmente interessante è il ricalcolo in corso d’opera della tensostruttura, per la quale Schiavi Spa realizza un’imponente struttura di sostegni e ponteggi: dalla copertura ci si attende infatti che possa sopportare il peso in proporzione alla nota “grande nevicata” del 1985. In sintesi, il cantiere del Brianteo è un dinamico e stimolante hub di eccellenze, che vede la compartecipazione di alcuni tra i più grandi progettisti provenienti da varie province lombarde: Monza, ma anche Bergamo e Milano.

Nel novembre del 1988, l’impresa Schiavi Spa chiude la commessa consegnando puntale la monumentale opera finita, comprensiva di tutti gli aggiornamenti strutturali concordati nell’arco dei precedenti anni. 

È passato molto tempo dal primo evento ospitato dal neo-inaugurato Stadio Brianteo nell’agosto del 1988: la partita di Coppa Italia in cui il giovane Monza sorprese con due reti la “storica” Roma. Quel calcio d’inizio si è trasformato nel primo capitolo di una lunga e bella storia italiana, che ha visto il grande prato attraversato da tanti nomi celebri dello sport così come della musica internazionale. 

E non parliamo di personalità di poco conto: il Brianteo ha aperto i propri cancelli a star d’eccezione come il Re del Pop, Michael Jackson (1992), Litfiba e Zucchero (1993), Eros Ramazzotti, Jovanotti a Pino Daniele (1994), Ligabue (2000), Jamiroquai (2011) e Franco Battiato (2012). Ciascuno di questi artisti ha dato vita a “notti magiche” e incancellabili per decine di migliaia di persone, e illuminato la città di luci e di emozioni. 

Ribattezzato U-Power Stadium nel 2020, lo stadio – ora casa ufficiale della squadra calcistica monzese, recentemente promossa in serie A – può continuare ad ospitare in modo impeccabile grandi competizioni sportive e musicali di livello nazionale e internazionale così come gli imponenti mezzi delle produzioni radiotelevisive al loro seguito, accogliendo contestualmente tutti i dipendenti dell’AC Monza nei suoi nuovi uffici grazie ai lavori promossi dalla nuova proprietà dell’AC Monza.

Oggi come al concepimento del progetto iniziale, lo stadio di Monza “consulta” il territorio e la comunità in cui si immerge e risponde puntualmente alle esigenze che essi esprimono, continuando a colloquiare con le architetture circostanti in una sinergia in itinere. Il susseguirsi di progettisti ed esecutori di talento, unito alla presenza di star di livello internazionale, agli importanti investimenti economici destinati ai numerosi adeguamenti e all’attenzione che la nuova proprietà e la squadra dell’AC Monza dedicano a ogni aspetto della struttura riflettono la medesima vitalità che, quasi mezzo secolo fa, portò alla nascita di questo iconico edificio dello skyline cittadino.

Congratulazioni e cento di questi giorni, Brianteo!

I nostri più sentiti e sinceri ringraziamenti alla nuova proprietà dell’AC Monza per l’articolato progetto di riqualificazione compiuto negli ultimi quattro anni nel quale l’impresa Schiavi Spa non ha avuto alcun ruolo.