E’ possibile beneficiare di numerosi agevolazioni fiscali in grado addirittura di dimezzare la spesa.
Quando abbiamo in casa persone anziane o disabili, che hanno quindi difficoltà o l’impossibilità di muoversi liberamente tra i piani dell’abitazione, la soluzione migliore per andare ad elevare la qualità della vita di tutti è sicuramente quella di decidere di installare un montascale.
Questo strumento pratico ed intelligente non richiede lavori impegnativi per essere installato, maquanto costa un montascale? Quanto costa acquistarlo e successivamente installarlo?
Quando si decide di acquistare un servoscala, è possibile scegliere tra due tipologie: quella a poltroncina, destinata a persone che hanno difficoltà nel camminare da sole e soprattutto nel salire e scendere le scale; e quella a piattaforma (o a pedana), che invece è rivolta soprattutto alle persone che si muovono su una sedia a rotelle.
Un’altra caratteristica importante di questo strumento è che può essere installato su qualunque tipo di scala, dritta o curva, ma anche su scale interne e su scale esterne.
Il prezzo del montascale varia in base alle caratteristiche scelte al momento dell’acquisto. In media il prezzo di un montascale per scale dritte va dai 4.000 ai 7.000€, quello di un montascale per scale curve va dai 9.000 ai 15.000€, quello di un montascale per esterni va dai 5.000 ai 6.000€ e quello di un montascale a pedana va dai 6.000 ai 12.000€.
Nonostante i prezzi possano risultare piuttosto alti e di conseguenza scoraggiare all’acquisto di questo fondamentale strumento, è possibile beneficiare di numerosi agevolazioni fiscali in grado addirittura di dimezzare la spesa.
Questa tipologia di ausili, infatti, grazie proprio al loro compito di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motoria consentendo l’abbattimento delle barriere architettoniche, possono godere di diverse agevolazioni fiscali garantite dallo Stato e, in alcuni casi, anche dalle Regioni.
Innanzitutto è possibile acquistare un montascale con l’Iva agevolata al 4% sul prezzo finale nel momento in cui l’impianto sia destinato al recupero dell’autonomia di movimento di persone anziane e disabili.
Inoltre, grazie al Bonus Ristrutturazioni, facente parte del Bonus Casa 2019, è possibile ottenere una detrazione fiscale del 50% su una spesa massima del valore di 96.000€ per singola unità abitativa almeno fino alla fine del 2019. A partire dal 1° gennaio 2020 invece, salvo proroghe dello Stato, la detrazione fiscale tornerà alla precedente modalità di erogazione con una detrazione pari al 36% su un tetto massimo di spesa di 48.000€ per singola unità abitativa.
Secondo la Legge Regionale 13/89, invece, ogni regione ha a disposizione un fondo destinato proprio a contribuire all’acquisto di impianti servoscala. Il contributo, che deve essere richiesto presentando una domanda al Comune di residenza entro il 1° marzo di ogni anno, viene distribuito secondo una graduatoria fino ad esaurimento fondi.
A beneficiare del contributo sono i soggetti diversamente abili o il proprietario dell’immobile in cui il disabile risiede.
Infine è possibile che ogni singola Regione stanzi dei fondi aggiuntivi o delle Leggi particolari per i propri cittadini, come per esempio è stato fatto dalla Regione Lombardia.
La Regione, infatti, con la Legge Regionale n°6 del 20 febbraio 1989 ha dettato nuove norme per favorire il superamento delle barriere architettoniche. Dall’anno di pubblicazione della legge, i nuovi edifici devono rispettare determinate norme operative e tecniche e sono stati stanziati nuovi fondi per poter eliminare le barriere negli edifici già esistenti ma costruiti prima dell’11 agosto 1989 (giorno successivo ai sei mesi dall’entrata in vigore della legge).
Solo grazie all’art. 3 della Leggere Regionale n° 5 del 2008, è ora possibile richiedere contributi per edifici costruiti dopo quella data.
I contributi, destinati a persone disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti, possono essere concessi per opere realizzate su parti comuni di un edificio o su immobili (o parti di essi) in esclusiva proprietà o in godimento al disabile.
Per ottenere i contributi occorre presentare una domanda che può essere unica se l’intervento è uno solo o se occorrono più interventi per eliminare barriere che ostacolano la stessa funzione (come per esempio il portone di ingresso e le scale troppo strette da impedire l’accesso a soggetto non deambulante).
Oppure occorre presentare una domanda diversa per ogni intervento se le barriere ostacolano diverse funzioni.
La domanda, che deve essere consegnata al Comune di residenza entro il 1° marzo di ogni anno, deve avere in allegato la descrizione anche sommaria delle opere e della spesa prevista, il certificato medico in carta semplice che attesti l’handicap del richiedente, l’ubicazione dell’immobile su cui si vuole intervenire e la descrizione degli ostacoli alla mobilità correlati all’esistenza di barriere o all’assenza di segnalazioni.
I contributi saranno erogati:
In misura pari alla spesa sostenuta per costi fino a 2.582,28 €;
Aumentati del 25% della spesa sostenuta per costi da 2.582,28 € a 12.911,42 €;
Aumentati di ulteriore 5% per costi da 12.911,42 € a 51.645,69 € (contributo massimo di 7.101,28 €).
Le domande non soddisfatte nell’anno per insufficienza di fondi restano comunque valide per gli anni successivi, senza la necessità di una nuova verifica di ammissibilità.