A condurre il dibattito il professor Giuseppe Meroni, che, a considerazioni stilistiche, ha intervallato domande sulla genesi e le finalità dell’opera, sulla teoria di una corruzione ormai “genetica” e sulle buone pratiche da adottarsi in futuro per cercare di arginare un fenomeno purtroppo così diffuso. Un
«L’idea di scrivere questo libro nasce dalla mia esperienza personale: volevo chiarire il percorso compiuto dalla corruzione negli ultimi vent’anni, da Tangentopoli in poi, dando un taglio divulgativo, adatto anche ai non addetti ai lavori – spiega Mapelli – Dopo “Mani Pulite” la corruzione non è stata annientata, ma è dilagata forse anche più di prima, grazie alle nuove forme che ha assunto e ai nuovi canali in cui transita. Prima si usavano mazzette e denaro contante, ora per corrompere ci si serve di prostitute, vacanze, macchine di lusso e appartamenti: strumenti che rendono le indagini più nebulose e complicate. La salvezza – conclude il sostituto procuratore – non può che risiedere in una reale riforma delle nostre istituzioni».
In fotografia, in alto, da sinistra: Mapelli, Meroni e Santucci. A lato, Mapelli.
Walter Mapelli, Gianni Santucci
La democrazia dei corrotti
Collana: BUR Futuropassato
Editore: Rizzoli
Pagine 304
Prezzo di copertina 12,00 euro