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Monza celebra l’Unità Nazionale e le Forze Armate: «La pace è un impegno da rinnovare ogni giorno»

4 novembre 2025 | 13:35
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Monza celebra l’Unità Nazionale e le Forze Armate: «La pace è un impegno da rinnovare ogni giorno»

Monza, ancora una volta, ha ricordato che la libertà e la pace non sono conquiste acquisite, ma valori da difendere ogni giorno, insieme.

MONZA – Una Monza solenne e raccolta ha celebrato questa mattina, in piazza Trento e Trieste, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un appuntamento che ogni anno unisce memoria, gratitudine e riflessione. Le celebrazioni, organizzate in collaborazione con la Prefettura di Monza e della Brianza, si sono aperte con la Santa Messa nella Cappella del Cimitero Urbano, in via Ugo Foscolo, seguita dalla deposizione delle corone d’alloro al Campo dei Caduti di tutte le guerre. Da lì il corteo, accompagnato dalle autorità civili e militari, ha raggiunto il cuore della città, fino a piazza Trento e Trieste, dove si è tenuta la cerimonia ufficiale davanti al monumento ai Caduti.

Celebrazioni 4 novembre a Monza

In piazza Roma, intanto, le Associazioni Combattentistiche hanno esposto uniformi, materiali e veicoli storici, attirando l’attenzione di tanti cittadini, segno tangibile di una memoria che continua a vivere nel presente.

“La parola Patria è nella nostra Carta è scritta con il dovuto rilievo proprio in quanto sostantivo che evoca e riassume in sé la nostra storia, i nostri affetti, i luoghi che amiamo, i nostri valori di democrazia, libertà, pace e solidarietà, valori che dobbiamo trasmettere agli nostri figli e nipoti, coltivandoli come preziosa pianta attraverso un costante e quotidiano lavoro.  E in questa Patria le Forze Armate sono concepite, insieme, come alfieri e quali baluardi a difesa di questi valori, in nome della comunità nazionale.  È un compito questo che le nostre Forze Armate hanno assunto e strutturato nel loro modo di essere, nel loro modo di operare in ambito nazionale ed internazionale.  Un grato pensiero, allora, non può non andare a quanto le Forze Armate hanno assicurato, grazie all’altissima competenza e professionalità di tutte le loro componenti, durante il periodo in cui lo spettro epidemico imperversava nelle nostre comunità. Dobbiamo ricordare quanto hanno assicurato e ancor oggi assicurano nell’ambito delle attività operative sul territorio in funzione di prevenzione e vigilanza in raccordo con le Forze di polizia. Non possiamo poi dimenticare quanto hanno fatto e continuano a fare in tanti scenari di crisi internazionale, dove sono presenti per contribuire a ripristinare le condizioni per una ripresa del dialogo costruttivo e pacificatore dopo sanguinosi conflitti. È questo un impegno che dura da molto tempo in varie parti del mondo, in operoso e fattivo silenzio, senza particolari echi mediatici. In quelle terre, in quelle comunità, le nostre Forze Armate hanno sempre operato in modo imparziale, con generosità ed empatia. Ad esse è sempre stata riconosciuta una quasi naturale capacità di operare unendo professionalità militare con doti che nessuna istruzione specifica può infondere e che sono prerogative nate dallo spirito della Carta e, nonostante spinte in senso opposto, fondamentalmente connaturate al nostro essere italiani. Tale spirito ci assicura anche la netta adesione ai valori dell’Europa e delle democrazie liberali, quei valori che lentamente e attraverso l’opera lungimirante dei Costituenti e di tanti grandi statisti, a partire da De Gasperi, ci hanno consentito decenni di pace.  Sono quei valori che ci fanno rileggere le parole del generale Diaz in una nuova ottica, mettendo da parte ogni nazionalismo divisivo. Sono quei valori che hanno consentito, in occasione delle commemorazioni per i cento anni dalla fine della Grande Guerra in Trieste di far sfilare insieme le rappresentanze degli eserciti dei vinti e dei vincitori, per onorare i milioni di caduti, militari e civili, di entrambe le parti, nellacondivisa consapevolezza che nessuno poteva considerarsi completamente vincitore dopo un conflitto così cruento e distruttivo. Le nostre Forze Armate sono espressione di questi valori e sono esse prime ad esprimere il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie, sempre nella premessa del comune, sacro dovere della difesa della Patria. Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri, a voi tutti va il nostro ringraziamento nella certezza che saprete sempre essere all’altezza dei compiti a Voi affidati in nome dei valori repubblicani nell’indissolubile unità della Patria, in prospettiva dell’Europa” così il Prefetto di Monza e Brianza, Enrico Roccatagliata.

Nel suo intervento, il Sindaco Paolo Pilotto ha ricordato il valore profondo di questa giornata, collegando il passato di sacrificio al presente segnato da conflitti e tensioni internazionali: “Questa mattina siamo qui per rinnovare il senso di unità e di responsabilità che questa giornata rappresenta.” Il sindaco ha ripercorso la memoria storica della fine della Prima Guerra Mondiale, ricordando il sacrificio dei 650.000 italiani caduti e il viaggio del Milite Ignoto, simbolo di un Paese ferito ma unito nel dolore.  “Quella pace – ha sottolineato Pilotto – non fiorì in un attimo. Gli accordi furono lunghi e complessi, e portarono con sé i semi di nuove tragedie. Ma da quelle prove nacque un’Italia più consapevole, capace di rinascere, di liberarsi, di fondare la Repubblica e di darsi una Costituzione che ancora oggi ci guida.”

Celebrazioni 4 novembre a Monza

Un passaggio toccante è stato dedicato al valore della libertà, alla responsabilità civile e al ruolo delle Forze Armatecome garanti della sicurezza e della pace: “Le innumerevoli morti della Prima guerra mondiale non furono tanto il prezzo di una vittoria, quanto il segno di una dedizione per la libertà, una consegna affidata a ciascuno di noi. Le Forze Armate agiscono al servizio della Repubblica, per la pace e la sicurezza, anche in tempi difficili e di emergenza.”

Un pensiero poi comune ai conflitti che oggi scuotono il mondo: tempi complessi, segnati da tensioni internazionali e da oltre sessanta conflitti in corso.

Monza, ancora una volta, ha ricordato che la libertà e la pace non sono conquiste acquisite, ma valori da difendere ogni giorno, insieme.