Pedemontana, bonifica da diossina: Arpa boccia due collaudi su tre
In questi punti, ARPA ha dichiarato il non raggiungimento degli obiettivi della bonifica restando in attesa di documentazione.
L’informazione è stata diffusa dalle liste e comitati della Tratta B di Pedemontana che partecipano al Tavolo sulle bonifiche da diossina: “i dati di Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, ndr) non convalidano 2 dei primi 3 collaudi”. Ambientalisti e civiche del territorio intorno a Seveso si riaffermano come determinanti nella diffusione di informazioni su un capitolo, le bonifiche da diossina di Pedemontana, di enorme complessità e vastità di documentazione.
Le informazioni sui primi passi della bonifica da diossina di Pedemontana sono frutto di un accesso agli atti di Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate. L’elenco di sigle ha ottenuto una prima serie di documenti quali verbali, note tecniche e referti analitici delle iniziali attività di ARPA, svolte a partire dal 21-5-025, per il contradditorio relativo alla fase di collaudo di avvenuta bonifica di alcune celle o aree sorgenti presenti all’interno dei lotti interessati dalla bonifica da Diossina sulla tratta B2 di Pedemontana.
Cosa prevede la procedura per la bonifica da diossina
I documenti relazionano circa i primi interventi dove sia il soggetto di parte incaricato della bonifica sia ARPA acquisiscono campioni di terreno dalle superfici laddove è già avvenuta l’asportazione della porzione contaminata. I risultati analitici determinano se sul fondo scavo e sulle pareti la concentrazione di Diossine e Furani rientra o meno nel valore di soglia stabilito dalla normativa.
Se il valore è sotto soglia, ARPA può certificare l’avvenuta bonifica della cella mentre se il valore risulta ancora sopra soglia, la bonifica con asportazione del terreno deve proseguire fino al raggiungimento dell’obiettivo.
Cosa è successo a Seveso
“Sull’area sorgente 13 del lotto 2 a Seveso – riferiscono Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda e colleghi – le analisi chimiche di Diossine e Furani di tutti i 7 campionamenti, compresivi di quelli di parte, hanno mostrato il superamento del valore di soglia di 10 ng/kg per i siti ad uso verde pubblico/privato e residenziale. Per i tre campionamenti di cui si è fatta carico ARPA i valori analitici sono stati pari a 20,26 ng/kg, 33,21 ng/kg e 22,15 ng/kg. Conseguentemente alle risultanze analitiche, ARPA ha dichiarato il non raggiungimento degli obiettivi della bonifica restando in attesa di documentazione per il proseguo dell’intervento”.
Cosa è successo a Cesano Maderno
A Cesano, l’accesso agli atti del gruppo di comitati e liste coinvolge due aree. Sull’area sorgente 44 del lotto 5 tutte e analisi dei campionamenti sia di ARPA che di parte hanno dato buon esito, al punto che ARPA ha formalizzato il raggiungimento degli obiettivi di bonifica.
Diversa la situazione sull’area sorgente SC59.1 del lotto 3 dove, riferiscono i membri dell’osservatorio, le analisi chimiche hanno mostrato “il superamento del valore di soglia di 10 ng/kg per i siti ad uso verde pubblico/privato e residenziale”. Con l’aggiunta: “Per il campionamento di cui si è fatta carico ARPA è risultato un valore pari a 71,85 ng/kg”. Conseguenza: ARPA ha al momento bocciato la bonifica.
La promessa del Tavolo sulla bonifica da diossina
“Nonostante le difficoltà che incontriamo nell’ottenere in tempo reale la documentazione a causa delle indisponibilità di soggetti e organismi presenti al Tavolo – è il commento dei comitati, associazioni e civiche – con fatica, impegno ed attenzione continuiamo a monitorare la bonifica che, come si evince dalla documentazione ufficiale, su alcune aree dovrà proseguire poichè per esse l’obiettivo di restituire un suolo con valori di Diossine e Furani entro i limiti di soglia legislativi non è ancora stato raggiunto”.
Il quadro è molto parziale, per allargare l’angolo di visuale occorre attendere che ARPA esegua i campionamenti e le analisi chimiche anche sugli altri lotti dove si è conclusa la fase di asportazione del terreno contaminato: “Per accedere a questa documentazione saremo obbligati ad affaticanti richieste di accesso agli atti” è la chiosa del gruppo.




