Inclusione a rischio all’IC di Verano: scontro tra scuola e Comune sul servizio educativo per i bambini con disabilità
L’Istituto Comprensivo denuncia la riduzione delle ore di assistenza, ma il Comune replica: “Nessun taglio, anzi più risorse rispetto al passato”. La vicenda accende il dibattito sull’inclusione scolastica
Verano – Si è aperto un acceso confronto tra l’Istituto Comprensivo di Verano Brianza e l’Amministrazione comunale in merito al servizio educativo destinato agli alunni con disabilità.
Nelle ultime settimane, genitori e insegnanti hanno espresso forte preoccupazione per la presunta eliminazione di alcune ore di assistenza scolastica, denunciando il rischio di compromettere il diritto all’inclusione e la continuità dei percorsi formativi.
Secondo quanto riportato nel comunicato diffuso dalla scuola, cinque bambini sarebbero rimasti senza educatore, mentre non sarebbero state considerate nuove certificazioni né assegnate ore aggiuntive per casi di particolare gravità. Una situazione che, secondo i genitori, “non tiene conto dei bisogni reali dei bambini e mina il principio di equità educativa”.
Istituto Comprensivo di Verano: le richieste di chiarimento e l’incontro pubblico
La preoccupazione è sfociata in una mobilitazione condivisa da famiglie e docenti. Dopo diverse richieste di confronto rimaste inizialmente senza risposta formale, la scuola – guidata dal dirigente scolastico Giuseppe Scaglione – ha promosso un incontro pubblico dal titolo emblematico “Quale inclusione con una privazione?”, organizzato a fine settembre nell’Auditorium della scuola primaria.
All’incontro hanno partecipato esperti e rappresentanti di realtà come la Federazione Osservatorio 182 e il Centro Autismo Cascina San Vincenzo. Durante il dibattito, è stata ribadita la necessità di garantire il servizio educativo in modo continuativo e proporzionato alle esigenze certificate, sottolineando che “l’inclusione non può dipendere dalle disponibilità di bilancio comunale”.
A seguito della riunione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), la scuola ha segnalato un primo segnale positivo: il Comune avrebbe manifestato la volontà di ripristinare il servizio educativo per gli alunni che già ne usufruivano, anche se la situazione resta invariata per altri studenti.
“Positivo, ma davvero un passo piccolissimo – commenta il dirigente scolastico – dai nuovi criteri sono stati esclusi anche bambini con autismo che oggi si trovano senza il sostegno adeguato. Perché oltre ai problemi cognitivi bisogna tenere in contro i problemi sociali e comunicativi”.
La replica del Comune: “Nessun taglio, più risorse”
A stretto giro è arrivata la replica dell’Amministrazione comunale, che ha definito “non rispondenti al vero” alcune delle affermazioni diffuse pubblicamente. “Contrariamente a quanto affermato – ha sottolineato il sindaco Samuele Consonni – non è stato operato alcun taglio al servizio educativo comunale. Anzi, negli ultimi anni l’Amministrazione ha incrementato sia le risorse economiche che le ore di assistenza, passando dai 160.000 euro del 2021 ai 220.000 del 2025″.
Il Comune spiega che la valutazione dei casi è avvenuta nel rispetto della Delibera Regionale XII/2446 del 2024, secondo la quale tre situazioni non richiederebbero la figura dell’educatore scolastico, una delle quali priva di certificazione della commissione. L’obiettivo, si legge nella nota, è garantire “non solo personale, ma personale qualificato”, nel rispetto delle normative e delle competenze istituzionali.
Verifica formale e richiamo alla responsabilità condivisa
L’Amministrazione ha inoltre annunciato una verifica formale per valutare eventuali azioni legali a tutela dell’immagine dell’Ente, in seguito alla diffusione di dichiarazioni ritenute potenzialmente lesive. “Non solo a tutela del Comune ma anche del personale che si è occupato della varia documentazioni così come dei professionisti che sono stati coinvolti – commenta Consonni – noi abbiamo seguito le linee guida di Regione Lombardia”.
E’ previsto un confronto con la scuola su questo tema? “Al momento non è possibile aprire un tavolo di confronto con la scuola – risponde – non ci sono i presupposti. Non trovo corretto che si punti solo al portafoglio dell’Ente, chiedendo più ore, piu educatori. La questione è nel merito anche del Ministero, non solo del Comune”.


