Imbarazzi, ritardi, assenze nel centrodestra: il consiglio di Brugherio tira l’alba
Otto ore di seduta, venerdì 24 ottobre, con imprevisti e spie di svariati mal di pancia in maggioranza. Fratelli d’Italia diviso in due.
Otto ore di consiglio comunale a Brugherio, di quelli che ti chiedi dove sia la candid camera: assenze ingiustificate, ritardi di massa, la maggioranza che emenda se stessa e la porta dell’aula che si chiude alle 4 passate del mattino. Venerdì 24 ottobre un minimo di tensione era già nell’aria prima della seduta: si attendevano le dichiarazioni di Giuseppe Calabretta, capogruppo di Fratelli d’Italia indagato all’interno di una vicenda giudiziaria di corruzione e associazione a delinquere emersa nelle scorse settimane. Il consigliere di Brugherio aveva annunciato una dichiarazione per ribadire la sua estraneità ai fatti. E in effetti l’ha fatto, con voce molto provata e con un aggiornamento: “la richiesta di provvedimenti cautelari nei miei confronti è stata rigettata”. Ma al fianco di Calabretta, tra i banchi del partito, mancava metà di Fratelli d’Italia, compresi due assessori: assenti ingiustificati che appartengono all’altra anima del partito e che già da qualche giorno stavano valutando di non presentarsi, in aperta polemica con il loro stesso consigliere. Senza, pare, la benedizione del coordinatore provinciale.

Ritardo di massa: “preferisco non rispondere”
Prima delle dichiarazioni di Calabretta però, il Consiglio ha dovuto gestire altre assenze misteriose: quelle di massa delle liste Brugherio Popolare Europea, Forza Italia e Gruppo Misto (solo una parte del centrodestra). I rispettivi consiglieri e lo stesso sindaco si sono presentati in aula con mezz’ora di ritardo. Una scena che ha fatto pensare a questioni serie considerata la consueta severità di Roberto Assi sul senso istituzionale. All’indomani della vicenda, la lista Brugherio Popolare Europea attraverso i social ha provato a spiegare che la ragione del ritardo è stata una ” riunione pre-consiliare che si è protratta per circa venti minuti oltre il previsto”. Il sindaco Assi ha invece dichiarato: “sulle ragioni preferisco non rispondere“.

Il sindaco emenda il Dup sul capitolo Cem
Proprio Roberto Assi è stato poi protagonista di un fatto anomalo: il sindaco ha bloccato a lungo i lavori poco dopo l’avvio della seduta sul Documento unico di Programmazione illustrato dall’assessore leghista Massimiliano Balconi, spiegando di essersi accorto di un errore che ha voluto emendare personalmente, nelle pagine dedicate all’appalto sui rifiuti. Considerate le note critiche più volte espresse da Assi sul servizio gestito da Cem, fin anche a dichiarazioni che ne hanno ipotizzato l’uscita, l’emendamento ha suscitato una certa agitazione. Su questo punto Assi ha però precisato che per un refuso nel testo del Dup comunale erano finiti contenuti relativi a Cem come azienda, “fuori luogo in un documento del Comune”. “Certo, è vero che li abbiamo approvati in giunta – ha aggiunto – ma è materialmente impossibile verificare ogni riga di un documento di oltre 100 pagine, frutto comunque del lavoro degli uffici competenti”.
Niente di grave, insomma, come, secondo il sindaco Assi, dimostrerebbe la votazione finale nella quale la maggioranza si è riallineata (salvo l’astensione della Lega sull’emendamento di Assi). Con, anzi, un’alzata di cresta del primo cittadino: “questi sono i numeri forti che abbiamo e con i quali governiamo”.
L’opposizione di Brugherio
Comprensibilmente critica la lettura dell’opposizione che ha parlato di “Una maggioranza tra tensioni e divisioni” e di “situazioni poco comprensibili” ipotizzando una guerra in corso tra Bpe e Lega proprio sulle diverse posizioni rispetto all’adesione a Cem che, nei prossimi 12 mesi, dovrà essere rivalutata dagli uffici insieme ad altre possibili alternative, per via della scadenza dell’appalto.
Centrodestra: 50 sfumature di lotte intestine
Al di là del gioco delle parti tra maggioranza e minoranze, la seduta di venerdì scorso lascia la convinzione che in seno alla maggioranza si agitino più di un attrito: la lotta intestina di Fratelli d’Italia, esplosa con la “colonizzazione” della segreteria locale da parte dell’anima legata a Calabretta contro quella che fa capo all’assessore Imperato; e poi la lotta di equilibrio tra Lega e Bpe. Nuvoloni neri che potrebbero ricordare la caduta del Governo Ronchi nel 2011 per mano della sua stessa maggioranza. Se non fosse che, come dice Assi, in questo caso i numeri sono abbastanza forti da tenere in piedi anche quel che traballa.


