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Cucina stellata in pausa pranzo in Brianza? C’è Grow.pop” il ristorante che apre a tutti

20 ottobre 2025 | 12:31
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Cucina stellata in pausa pranzo in Brianza? C’è Grow.pop” il ristorante che apre a tutti

Ad Albiate il ristorante stellato Grow lancia il menù Grow.pop, un’esperienza di alta cucina firmata dai fratelli Matteo e Riccardo Vergine, dove tradizione, fuoco e territorio si incontrano anche nella pausa pranzo.

“Quel ramo del lago di Como…” scriveva Manzoni, immortalando per sempre le acque tranquille della Lombardia. Qui, parafrasando, potremmo dire: “Su quella sponda del fiume Lambro, tra boschi e colline della Brianza, nasce una stella che sa di brace e di sogni giovani.” È Grow, il ristorante stellato di Albiate, un piccolo scrigno di gusto e filosofia dove due fratelli, Matteo e Riccardo Vergine, hanno deciso di riscrivere il linguaggio della cucina di territorio, tra fiamme vive, cacciagione e profumo di bosco.

Noi di MBNews siamo stati loro ospiti in occasione del lancio del nuovo menù “Grow.pop”, la loro idea di portare la cucina stellata alla portata di tutti. Ma, seduti al loro tavolo, tra i dodici coperti che rendono il locale intimo e quasi segreto, abbiamo scoperto molto più di un menù. Abbiamo incontrato un modo di vivere la cucina.

grow mbnews

Un luogo che non si nota, ma che si sente

Dall’esterno, Grow è discreto, quasi timido. Una porta sobria su una via silenziosa (S. Valerio, 4) di Albiate. Se non lo si conosce, si rischia di passarci davanti senza notarlo. Ma dentro, tutto cambia: i toni caldi avvolgenti, la luce soffusa, la cura dei dettagli. Un’eleganza misurata che racconta la loro filosofia — niente è ostentato, tutto è pensato. La sensazione è quella di entrare in un piccolo mondo dove il tempo rallenta e la natura si fa presenza viva.

“La nostra cucina è un’espressione autentica del territorio che ci circonda” ci racconta Riccardo, maître di sala e sommelier. “La biodiversità lombarda — la selvaggina, le erbe spontanee, il pesce di lago — è l’anima della nostra identità culinaria. Noi diamo un motivo per far sì che il cliente venga da noi” Con queste parole ben si capisce perchè i due titolari hanno scelto una location un po’ riserveta e non una città come Monza.

La fiamma come guida

A ventotto anni, Matteo Vergine è già stato incoronato Miglior Young Chef Michelin 2025. Eppure, l’entusiasmo con cui parla del suo lavoro ha la freschezza di chi ogni giorno scopre qualcosa di nuovo. “Siamo giovani, ci piace cucinare e amiamo servire al meglio i nostri clienti” dice con un sorriso che non nasconde l’impegno e lo studio dietro ogni piatto.

Grow - Ristorante AlbiateMatteo Vergine, chef

La loro cucina si ispira allo stile trappeur, quella dei cacciatori-esploratori nordamericani che, tra Settecento e Ottocento, cucinavano sul fuoco quanto la natura offriva. “Era una cucina essenziale e sincera, fatta di caccia, pesca e brace. Il fuoco è ancora oggi il nostro elemento centrale” aggiunge Matteo.

E in effetti, il fuoco qui è vita: cotture alla brace, affumicature leggere, sapori ancestrali che si fondono con una precisione moderna.

Grow.pop — la stella che diventa popolare

Il motivo della nostra visita era il lancio del nuovo menù pranzo “Grow.pop”: un’esperienza stellata “in versione quotidiana”.
Un business lunch dal martedì al venerdì tra i 25 (due portate) e i 30 euro (2 portate più dessert), pensato per chi vuole gustare l’eccellenza anche in una pausa pranzo, la prenotazione non è necessaria. I menù saranno composti di nuove proposte ogni settimana, con prodotti di stagione. “È la nostra maniera di dire grazie al territorio e alle sue persone” spiega Matteo. “Sappiamo che non tutti possono permettersi una cena stellata, quindi abbiamo voluto creare un’esperienza che fosse accessibile, ma senza rinunciare alla qualità.

I clienti del Grow arrivano spesso da lontano, ma adesso con la nuova proposta si punta a una nuova apertura: “Vogliamo lavorare di più con territorio, vogliamo far conoscere la nostra filosofia anche chi è intorno a noi” spiega Matteo. Un’idea semplice, quasi rivoluzionaria, per un ristorante che in meno di due anni ha conquistato due stelle Michelin — la Rossa per l’eccellenza gastronomica e la Verde per la sostenibilità.

Grow - Ristorante AlbiateRiccardo Vergine, maître di sala e sommelier

Un pranzo che è stato un viaggio

Il pranzo stampa del 15 ottobre è stato un percorso sensoriale che ha raccontato la loro filosofia con la voce del gusto.

La bresaola di cervo con chips di grano saraceno e mais apre il viaggio: selvatico ma elegante, un richiamo ai boschi lombardi. Un piatto che ha incantato non solo il palato ma anche lo sguardo. Poi arriva il porcino fritto con salsa bernese — un piccolo miracolo di semplicità che conquista per croccantezza e intensità.
Tutto senza sale aggiunto, ma con il giusto equilibrio dei sapori naturali” ci spiega Matteo, mentre racconta ogni piatto con una calma che mette a proprio agio.

Grow - Ristorante AlbiateBresaola di cervo e chips di grano saraceno e mais

L’assoluto di cavolfiore, con purea di gambo, foglie ossidate e brace, è un esercizio di poesia vegetale. Poi la lasagna alla brace con ragù di capriolo, limone, mela e acqua di garofano: un abbraccio tra montagna e dolcezza, tra forza e leggerezza.

E infine il capriolo in cera d’api, miele e noci ossidate — piatto simbolo della loro filosofia — seguito da una mela rosa alla brace con gelato al cioccolato che chiude il percorso come una carezza calda.
Ogni portata è un’esperienza, un racconto. A volte è un singolo sapore che ti conquista — come il fungo fritto — altre volte è un’esplosione di sensazioni, dove ogni ingrediente è un frammento di viaggio.

Grow - Ristorante AlbiateLasagna alla brace fatuli, ragù di capriolo, limone, mela e acqua di garofano

I vini, scelti con cura da Matteo — Farfalla Privée Ballabio 2018, Inconscio 2021 Asotom, Ca di Press Barbera d’Alba 2023 — accompagnano con ritmo, mai invadenti, mai banali.

La cena, un rito su prenotazione

La sera, da Grow, tutto diventa ancora più intimo. Si entra solo su prenotazione e si sceglie tra tre menù degustazione. Ogni cena è un piccolo rito, pensato per pochi, dove ogni dettaglio è calibrato e la fiamma del fuoco diventa protagonista.

“Per noi la cucina è crescita, trasformazione. Cresciamo con le nostre conserve, le stagionature e il legame con la terra” raccontano i fratelli. “È così che ogni ingrediente diventa espressione di eccellenza gastronomica”. L’attenzione è massima, anche nella ricerca delle materie prime e dei fornitori.

Grow - Ristorante Albiate

Un bosco in città

Grow è quasi un bosco in città. Un luogo dove la selvaggina non è trofeo ma memoria, dove il gesto della caccia si trasforma in rispetto, dove il cibo torna ad essere nutrimento e racconto. “Il cacciatore consapevole non caccia per crudeltà, ma per equilibrio. La morte diventa nutrimento, la natura trova armonia” spiega Matteo, con la serenità di chi sa che la sostenibilità non è una moda, ma un dovere.

Nonostante il successo, i riconoscimenti e le stelle Michelin, Matteo e Riccardo Vergine sono e restano due cuochi (giovani) che cucinano con passione, che parlano con gli occhi, che credono ancora nella forza del lavoro e nella bellezza dello studio che gli ha permesso di brillare nel panorama italiano della ristorazione.