Arcore, Bono annuncia la candidatura bis, “sempre con il centrodestra”
“Ma avrò la mia civica, credo fermamente nel filo diretto sindaco-cittadini. Licenziare Pino Tozzi è costato caro, ma fa parte della politica”.
Non è tempo di annunci elettorali, per Arcore, ma il sindaco Maurizio Bono ha fatto una strappo alla regola, dopo le voci circolate sulla stampa di possibili dimissioni anticipate: “mi ricandiderò per un secondo mandato e lo farò con il centrodestra; con i partiti ho già parlato e non ho motivo di credere che non siano in accordo”. Un concetto decisivo, quest’ultimo, considerati gli attriti intestini che negli ultimi due anni hanno scosso la maggioranza del sindaco. Attriti che hanno fatto chiacchierare di una sua possibile strategia alternativa: costruire una nuova lista intorno alla sua persona e senza le “catene” dei partiti.
La replica: resto nel centrodestra
“Si tratta di voci totalmente infondate, prive di qualsiasi riscontro reale, che non rispecchiano né il mio pensiero né la mia linea politica – ha scritto Maurizio Bono in una nota stampa – non vi è alcuna volontà, da parte mia, di staccare la spina alla legislatura in corso né tantomeno di abbandonare il perimetro politico del centrodestra, al quale ho sempre appartenuto e nel quale intendo continuare ad operare”.
Sul piatto d’altra parte ci sono capitoli importanti avviati ma ancora da “mettere a terra”: la variante al Pgt che si avvia alle fasi decisive, il recupero dell’ex Olivetti, il progetto per un hangar polifunzionale nell’ex Falck, ma, soprattutto, la realizzazione della Casa di Comunità nell’ex San Giuseppe, grande desiderio del primo cittadino.
Dialogo in corso con i partiti
In questa fase Bono smentisce una crisi politica, e sostiene che “il dialogo con le forze del centrodestra, di cui colgo l’occasione per ringraziare del supporto dato fino ad oggi, prosegue con la consueta lealtà e con l’obiettivo condiviso di portare a termine il mandato ricevuto dagli arcoresi nel 2021. È evidente che, in una coalizione ampia e articolata, possano emergere sensibilità diverse su alcuni temi: ciò fa parte del normale confronto politico e non deve essere interpretato come segnale di rottura.
Personalmente non mi riconosco nel racconto di un sindaco isolato o tentato da avventure personali”.
I mal di pancia di Bono e il caso Pino Tozzi
Che ci siano stati svariati mal di pancia in questi anni Bono non lo nega, come non nega che la gran parte è scaturita a cascata dalla sua scelta di “licenziare” l’ex vicesindaco Pino Tozzi, figura molto amata in paese e soprattutto in Fratelli d’Italia. Al punto che per oltre un anno due consiglieri comunali del partito (Timpano e Varrecchia) hanno letteralmente boicottato la giunta Bono. “Sì, certo, quella crisi ha avuto un peso e ha impattato anche sull’attività amministrativa, penso al bilancio bocciato“, ha detto Maurizio Bono e, in fondo, la vicenda ha contribuito anche alla stroncatura dei consiglieri “dissidenti” nei confronti del restyling di piazza Pertini, un progetto curato da Nicolò Malacrida che Bono si è visto costretto a stracciare: “in politica una delle necessità è quella di tenere insieme anime differenti”, ha detto diplomatico.

Bono tuttavia risponde senza esitazione quando glielo si chiede: “tornassi indietro rifarei la stessa scelta, ogni volta che prendo una decisione me ne assumo ogni responsabilità e non mi spavento. E sono convinto che anche queste dinamiche critiche siano esattamente una parte del gioco, in politica”.
Bono: “c’è una sola cosa da cambiare”
Per restare sul tema dei collaboratori, Bono dedica una sviolinata ai collaboratori di giunta: “il clima è sinceramente ottimo, lavoriamo insieme e molto, anche fino a notte fonda. Ho la fortuna di avere assessori che sono tecnici nelle loro materie”. Un plus che Bono si dice deciso a ripetere in un eventuale mandato bis: “è un valore che ti permette di dialogare con i funzionari con consapevolezza e questo è indispensabile per raggiungere l’obiettivo principale che mi prefiggo nell’eventualità di un secondo mandato: più velocità. Bisogna avere i progetti pronti e programmare con anticipo: questa è l’unica cosa che davvero vorrei fare di diverso rispetto all’attuale mandato e posso farlo grazie all’esperienza che ho accumulato. Per me oggi è una soddisfazione quando, nelle riunioni di giunta, gli assessori che devono relazionare si presentano con il calendario in mano“.
In un ipotetico Bono Bis: il sindaco avrà la sua civica
Di certo, in un ipotetico Maurizio Bono bis, il sindaco di Arcore porterà un’altra cosa: quella che chiama la sua anima civica, l’avversione alle casacche che, si sa, vive sempre un po’ come delle briglie. “Resterò in testa a una civica – annuncia – è quello che mi ha sempre rispecchiato e vedo che è una prassi abbastanza consolidata tra i sindaci. Trovo che sia giusto che un sindaco resti libero dalle appartenenze di partito, in fondo questo ruolo è di contatto con i cittadini che ti eleggono e io credo molto, anche quando è faticoso, in questo filo diretto”. Proprio mentre lo dice, riceve la chiamata di un cittadino di Cascina del Bruno che ha un problema che vorrebbe sottoporgli, quando si dice il tempismo… “Certo – risponde – appena ho finito qui passo da lei”.
Inutile negare che il bottino di voti della futura civica pro-Bono farebbe una grande differenza per il sindaco: numeri ampi consentirebbero di governare senza quel timore di fondo di ritrovarsi sotto scacco dei propri collaboratori in caso di divergenze. Una “camicia di forza” che andrebbe stretta a chiunque. A Bono, ancora di più.


