Monza, “Bosco della Memoria tra degrado, prostituzione e spaccio”: la denuncia in consiglio comunale
Longo ha raccontato di aver ricevuto dai residenti immagini scioccanti delle condizioni dell’area: bottiglie lanciate e infrante al suolo, vetri ovunque, immondizia accumulata.
Monza – Bottiglie rotte, rifiuti abbandonati, prostituzione e spaccio. È questa la fotografia del Bosco della Memoria, l’area verde nata per ricordare i 92 cittadini brianzoli deportati nei lager nazisti, ma oggi ridotta – secondo le denunce – a una zona di abbandono e degrado. A sollevare con forza il tema, durante il consiglio comunale di lunedì 15 settembre, è stato Massimiliano Longo, consigliere di Forza Italia.
«Le famiglie non frequentano più il Bosco – ha dichiarato – perché in pieno giorno come di notte vi si spaccia droga e, in alcune aree più nascoste, si esercita la prostituzione. È un luogo simbolico, dedicato alla memoria, che meriterebbe rispetto e cura, non questo degrado intollerabile».
Longo ha raccontato di aver ricevuto dai residenti immagini scioccanti delle condizioni dell’area: bottiglie lanciate e infrante al suolo, vetri ovunque, immondizia accumulata.
Il consigliere ha chiesto che il Bosco venga recintato, sottolineando come sia l’unica soluzione per restituire sicurezza e dignità al luogo.
Il tema si intreccia con l’imminente inaugurazione del monumento dedicato ai 650mila militari italiani internati, in programma sabato mattina, sempre nell’area del Bosco. «Un monumento importante, che condividiamo – ha detto Longo – ma la domanda è se questo sia il contesto giusto, visto lo stato in cui versa il luogo».
La denuncia non si è fermata al Bosco: Longo ha segnalato anche i problemi di sicurezza e degrado nell’area antistante un noto supermercato di viale Lecco, dove – ha detto – «dopo un mese di apparente miglioramento, la situazione è tornata a peggiorare».


