Aicurzio-Sulbiate, BrianzAcque inaugura il nuovo Parco dell’Acqua: tra ingegneria, natura e socialità

Una vasca volano contro gli allagamenti, un biolago che depura naturalmente le acque, percorsi ciclopedonali, aree gioco e spazi per famiglie. Ecco il nuovo Parco dell’Acqua di Aicurzio-Sulbiate firmato BrianzAcque: la più grande “infrastruttura blu-verde” della Brianza che sorge lungo la SP177, tra via Fermi e via dei Quadri, in una zona fino a ieri segnata da problemi di allagamenti e ora trasformata in un’oasi urbana multifunzionale.

“È un esempio concreto – spiega Enrico Boerci, Presidente e AD di BrianzAcque – di come l’innovazione ingegneristica possa dialogare con la natura e restituire valore al territorio. Il progetto è il risultato di una collaborazione virtuosa tra BrianzAcque e le amministrazioni locali: un’infrastruttura idraulica avanzata per proteggere la comunità dal rischio di allagamenti, trasformata anche in un luogo di incontro, svago ed educazione alla sostenibilità“.

Il progetto ha richiesto 3 anni di lavori e un importo di 6 milioni e 163 mila euro, totalmente a carico della tariffa del Servizio Idrico Integrato. Al cuore dell’intervento c’è la nuova vasca volano: il suo volume è passato dai 22mila metri cubi originari agli attuali 33mila, con la capacità di raccogliere e trattenere l’acqua piovana prima di rilasciarla lentamente nei collettori, evitando esondazioni. Accanto, un biolago non balneabile con piante acquatiche per garantire la fitodepurazione naturale e incrementare la biodiversità, diventando habitat per uccelli e anfibi.

Il parco dell’acqua unisce sicurezza idraulica e biodiversità

L’intervento mira alla risoluzione delle criticità idrauliche riscontrate nell’area, parzialmente inserita nei confini del Parco Agricolo Nord Est, con lo scopo di evitare l’esondazione della vasca volano esistente durante gli eventi meteorici di lunga durata. Disagi che colpivano i cittadini e la Strada Provinciale SP177, rendendola impercorribile, oltre al collettore intercomunale e le zone di Cascina Cà del Comune di Sulbiate.

Il sindaco di Aicurzio, Matteo Baraggia, ha sottolineato infatti come il progetto segni “la fine di anni di disagi e rischi per i cittadini, ma soprattutto l’inizio di un nuovo modo di guardare al rapporto tra uomo e natura”. Stesso commento da parte della Sindaca di Sulbiate, Carla Della Torre, che ha parlato di “un investimento per il benessere del territorio e un’opportunità di rinascita per la frazione di Cascina Ca’“.

Completano il progetto sentieri ciclopedonali, aree attrezzate e spazi didattici pensati per la comunità. L’intervento si inserisce nel Parco Agricolo Nord Est, creando nuove connessioni ecologiche tra città e campagna.

Un’opera ben accolta dai cittadini e dai bambini, divertiti dai giochi d’acqua installati vicini al biolago, con l’apertura del parco che è stata inserita nel programma di Ville Aperte in Brianza: le visite guidate condotte dai tecnici di BrianzAcque sono infatti state esaurite già in fase di prenotazione.

A portare i saluti e i complimenti del presidente della Provincia, Luca Santambrogio, è stata Antonella Casati, consigliera provinciale con delega al Turismo: “Un parco dell’acqua che rappresenta la condivisone d’intenti tra BrianzAcque e i Comuni coinvolti che ha permesso di restituire ai cittadini uno spazio che protegge, educa e accoglie“.

Gestione delle acque e socialità

Il nuovo parco diventa così un’infrastruttura utile e bella: un luogo dove la tecnologia si intreccia con la natura e dove la comunità può ritrovarsi, imparare e divertirsi.

“Quest’opera rappresenta un approccio alternativo – spiega il Presidente di ATO MB, Riccardo Borgonovo – verso sistemi multifunzionali che permettono una gestione intelligente delle acque di pioggia, evitando fenomeni di inondazioni locali“.

L’obiettivo dei progettisti Matteo Pedaso e Shirly Mantin, dello studio Land Italia, non è stato soltanto quello di gestire le acque meteoriche, ma anche di creare un luogo di socialità e di rinascita naturale.”Il Parco dell’Acqua è un esempio concreto di come si debba procedere verso una vera transizione ecologica. – spiega Shirly Mantin – In questo progetto il paesaggio diventa al tempo stesso strumento di tutela idraulica e spazio di fruizione, superando i confini amministrativi: l’acqua, un tempo vista solo come elemento da smaltire, si trasforma in risorsa da valorizzare. È così che da oggi l’oro blu oggi unisce due Comuni”.