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Inchiesta urbanistica milanese: l’opposizione di Concorezzo chiede una relazione sul ruolo dell’architetto Pella

31 luglio 2025 | 18:07
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Inchiesta urbanistica milanese: l’opposizione di Concorezzo chiede una relazione sul ruolo dell’architetto Pella

Al professionista che si trova agli arresti domiciliari e al suo studio in passato diversi incarichi. In particolare la discussa progettazione della scuola di via Ozanam.

Concorezzo. Lungo e denso intervento del consigliere d’opposizione Francesco Facciuto in consiglio sul caso dell’urbanistica milanese e sul ruolo dell’architetto brianzolo Federico Pella, ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta. “All’architetto Pella e allo studio J+S – ha spiegato Facciuto – risultano riconducibili incarichi e pratiche tecniche che hanno interessato Concorezzo in diversi ambiti operativi. Questo elemento fattuale non può essere ignorato, né tantomeno taciuto”.  Tra questi incarichi anche la progettazione della nuova scuola elementare di via Ozanam, un intervento che il consigliere de La Rondine ha definito “controverso”, ricordando  gli interventi critici in passato arrivati dall’opposizione sulla procedura di assegnazione. Nel suo articolato intervento Facciuto ha chiuso chiedendo per i capigruppo una relazione dettagliata a cura degli uffici. “Tale documento – ha precisato – dovrà presentare il quadro completo degli incarichi, delle consulenze e delle interlocuzioni avute negli ultimi sei anni con l’architetto Pella, lo studio J+S e altri professionisti a essi riconducibili. Forti di questo supporto documentale potremo così procedere ordinatamente nelle prossime sedute, qualunque siano gli esiti della vicenda giudiziaria”.

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Il sindaco sul caso di Federico Pella: “speculazioni”

Le richieste di Facciuto non sono piaciute al sindaco Mauro Capitanio che ha risposto al lungo intervento del consigliere di minoranza con una dichiarazione breve e lapidaria: “Io per contatto diretto con  assessori e giunta posso sicuramente garantire che questa amministrazione e tutte quelle precedenti si sono sempre mosse nell’alveo trasparenza e assoluta moralità. Mentre sulla moralità di chi specula politicamente su questi argomenti in consiglio comunale non commento”.

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Alla dichiarazione del sindaco ha fatto seguito una contro risposta di Facciuto: “il signor sindaco deve assumersi la responsabilità di un’interlocuzione. Stasera nessuno specula, il dovere che abbiamo verso città viene prima di tutto. A fronte di fatti rilevanti credo ci voglia il coraggio di interagire e entrare nel merito, evitando allusioni un po’ sciocche. Se  sindaco mette in dubbio mia moralità confronteremo un giorno i nostri curriculum di servizio pubblico e trarremo qualche conclusione”.

Al di là della polemica, l’intervento di Facciuto si era snodato con toni molto misurati, riassumendo  brevemente la situazione dell’inchiesta milanese e dedicando un ampio passaggio al principio della presunzione di innocenza, ma richiamando anche le parole della Procura (“condotte ad elevata intensità del dolo, spregiudicatezza e senso di impunità”) e il dovere di rappresentanza e controllo sull’attività politico-amministrativa del Comune, un dovere sulla base del quale Facciuto ha annunciato: “continueremo a esercitare con determinazione la funzione di controllo attribuitaci dalla legge, affinché siano garantiti i principi di legalità, trasparenza e tutela dell’interesse collettivo. Una postura, questa, che ritengo largamente condivisa da tutti i consiglieri qui presenti.