Monza, dalla crisi alla proposta: il Rotary accende il dibattito sul commercio urbano

Una serata promossa dal Rotary Club Monza-Brianza ha acceso i riflettori sul declino e il rilancio del commercio nei centri urbani italiani. Esperti, amministratori e artisti si sono confrontati su come invertire la rotta tra rigenerazione urbana, eventi e prossimità.
Monza. Il declino del commercio nei piccoli e medi centri italiani non è solo una questione economica, ma una trasformazione urbana e sociale che rischia di svuotare le città della loro identità. È da questa consapevolezza che il Rotary Club Monza-Brianza ha organizzato, giovedì 5 giugno allo Sporting Club, l’incontro “Vetrine spente – Come risolvere il declino del commercio nei piccoli e medi centri italiani”, una serata di riflessione, numeri e proposte concrete.
Un momento della serata
Rotary, confronto sul commercio in città. “Il modello è cambiato”
A guidare il confronto Carlo Ezechieli, moderatore e socio Rotary che è partito dalle suggestioni del professor Luca Tamini, docente del Politecnico di Milano. Tamini ha tracciato un quadro lucido e da alcuni punti di vista preoccupante: “In Italia si stima che un negozio su quattro è oggi sfitto – spiega – negli Stati Uniti non si costruisce un centro commerciale da dieci anni: il modello è cambiato, si torna a vivere le città. La sfida è integrare le politiche urbane, puntare sulla qualità degli spazi e sui servizi di prossimità. Non si vince la battaglia con i ribassi di prezzo, ma con progetti coerenti e mirati”. La vicina Milano, ha ricordato Tamini, ha già investito 15 milioni di euro in economia locale: un esempio da seguire.
Dal territorio sono arrivate testimonianze dirette. Il sindaco di Morbegno, Patrizio Del Nero, ha parlato di una comunità di 13 mila abitanti che cerca di mantenere vivo il tessuto commerciale sfruttando eventi di richiamo come il Giro d’Italia e intervenendo direttamente sugli spazi sfitti. A Monza la fotografia, duplice, l’ha illustrata l’assessore al commercio Carlo Abbà. L’assessore ha ricordato che la città conta 11 mila imprese attive, un dato stabile dal 2018 – “una ogni 12 abitanti” – ma con tendenze interne in rapido mutamento: calano del 10% le attività commerciali, mentre cresce della stessa misura la ristorazione. “Triplicati i pernottamenti in città – ha sottolineato – segno che Monza può attrarre, ma deve saperlo fare legandosi ai grandi eventi come la Formula 1 o ‘Destination Napoleone’, a cui abbiamo aderito inserendoci in un circuito più grande di noi. Il rapporto con Milano, poi, è sempre più cruciale”.
Ad integrare la serata con uno sguardo artistico e simbolico c’è, infine, Federica Agnoletto, in arte Freak of Nature, che con fotografie, installazioni e performance ha raccontato la bellezza dimenticata delle vetrine vuote e degli spazi dismessi quando vengono trasformati in luoghi di riflessione urbana. Un serata, quindi, per ripensare lo spazio pubblico, restituendo senso e vitalità ai luoghi dello scambio e della socialità: una sfida non solo monzese ma dove la città di Teodolinda può ancora fare passi da gigante.