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Mimo, supercar e spazio all’elettrico: intervista a Paolo Martini (Plenitude) sull’elettrico in Brianza

28 giugno 2025 | 09:11
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Mimo, supercar e spazio all’elettrico: intervista a Paolo Martini (Plenitude) sull’elettrico in Brianza
Paolo Martini, Head of Plenitude E-Mobility Recharge Solutions

Alla quarta edizione del MIMO non solo Pagani e supercar, ma anche spazio alla mobilità elettrica con Plenitude

Al Milano Monza Motor Show non solo Pagani e supercar, ma anche spazio alla mobilità elettrica e alle infrastrutture di ricarica. Temi oramai sempre più centrali nel settore dell’automotive con l’elettrico che sta compiendo i primi chilometri fuori dalle grandi città per raggiungere anche i centri di provincia e una platea sempre più ampia di utenti.

Alla quarta edizione del MIMO partecipa infatti anche Plenitude che, tramite la propria controllata Be Charge, si occupa della diffusione delle infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. Presente al taglio del nastro Paolo Martini, Head of E-Mobility Recharge Solutions di Plenitude, che ha sottolineato l’importanza di questi momenti di incontro tra passato, presente e futuro della mobilità: “Ciò che ci porta qui è la passione per i motori indipendentemente da ciò che li alimenta. Questi sono momenti di divertimento che avvicinano le persone al mondo che conosciamo, ma anche a quello che ci accingiamo a conoscere. Siamo in una fase di transizione energetica che ha bisogno di momenti come questo a beneficio di tutti”.

plenitude be charge mimo 2025 - mb

In un contesto fatto di comuni medio-piccoli, fortemente connessi con il capoluogo lombardo, ma con esigenze di ricarica differenti, MBNews ha intervistato Paolo Martini per scoprire le specificità del territorio brianzolo in merito alla diffusione della mobilità elettrica e dei punti di ricarica.

Intervista a Paolo Martini: “Monza e Brianza al centro della nostra rete dell’elettrico”

Paolo, ci può dare una panoramica della presenza attuale di Be Charge in Brianza? Quante colonnine sono attive oggi e come vi state radicando nel territorio?

“Il nostro footprint è sia nazionale che internazionale. Monza e Brianza ha sempre rappresentato un territorio importante per noi, per due ragioni principali. La prima è la presenza storica di Eni nella zona, con le stazioni di servizio già presenti sul territorio. La seconda è legata all’Autodromo, che rappresenta per noi un asset strategico. Un terzo motivo è che abbiamo riscontrato una significativa diffusione di veicoli elettrici, non solo a Milano, ma anche nella zona di Monza, che si sta espandendo a tutta la Lombardia e che sta diventando sempre più rilevante. Se guardiamo i dati di immatricolazione, vediamo che l’area lombarda — e in particolare Milano, Monza e Brianza — sta registrando un impatto significativo. La diffusione dei veicoli non riguarda solo le city car, come spesso accade in città come Milano, ma si estende anche a veicoli di dimensioni maggiori. Questo è un fattore per noi strategico, perché quando andiamo a realizzare la rete di ricarica, lo facciamo inizialmente dove ci sono maggiori probabilità che l’infrastruttura funzioni. Vogliamo creare una perfetta coerenza tra rete e domanda. Quest’area è sicuramente per noi molto rilevante”.

Ci sono altri fattori?

C’è anche un aspetto naturalistico e turistico: Monza e Brianza, con le sue bellezze e attrazioni, è un territorio che attira molti visitatori. Non parliamo solo dei residenti, ma anche di un numero crescente di turisti che si spostano in modo sostenibile. Il turismo sta diventando sempre più elettrico, e per questo motivo siamo lieti di poter creare dei punti di destinazione dove chi viaggia con un’auto elettrica possa trovare infrastrutture pronte per la ricarica”.

plenitude be charge mimo 2025 - mb

Cosa cambia nella pianificazione di una rete di ricarica in Brianza rispetto a una città come Milano? La Brianza è un territorio di medio piccole città con una struttura urbana frammentata. 

“Se osserviamo città più piccole — che però hanno spostamenti frequenti verso i centri nevralgici — notiamo che le auto in circolazione sono generalmente di dimensioni maggiori. Auto più grandi significano batterie più capienti, il che implica la necessità di realizzare infrastrutture di ricarica più potenti. Nelle città, ad esempio a Milano, soprattutto in centro, le infrastrutture di ricarica sono spesso in corrente alternata, perché le auto rimangono parcheggiate per lunghi periodi. In provincia, invece, c’è l’esigenza di ricaricare rapidamente per poi partire, magari per raggiungere Milano e tornare. Questa è un po’ la logica che sta dietro la differenziazione del mix tecnologico. In ogni caso, ci sono location che troviamo sia a Milano che nell’area di Monza e Brianza. Ti faccio un esempio: le stazioni di servizio sono presenti in entrambe le zone, così come la grande distribuzione organizzata — da Esselunga a Carrefour, per citare alcuni dei partner con cui lavoriamo abitualmente — che è presente sia nei centri urbani che fuori città. In questi casi, l’architettura e la tipologia delle infrastrutture di ricarica che implementiamo sono sostanzialmente le stesse”.

plenitude be charge mimo 2025

Se pensiamo al 2030, come immagina la mobilità elettrica in una provincia come la Brianza? 

“Questo è un aspetto che dobbiamo considerare con molta attenzione quando parliamo di infrastrutture. Abbiamo un piano con un orizzonte al 2030: a seconda di come evolverà la domanda, prevediamo di arrivare a circa 40.000 punti di ricarica tra Italia ed Europa. Questa è la strategia. La tattica, ovvero il modo in cui andremo concretamente a posizionare le infrastrutture, dipende da due fattori: la concentrazione della domanda e la disponibilità di potenza da parte del distributore elettrico. Considerando questi due elementi, il nostro impatto sul territorio può variare in modo significativo. Tuttavia, l’area di Monza e Brianza, Milano e più in generale la Lombardia rappresentano, senza dubbio, dei pilastri fondamentali nella realizzazione della nostra rete“.

Quanto è importante il dialogo con le amministrazioni comunali e le aziende locali per sviluppare la rete in aree non metropolitane come la Brianza? Avete esempi concreti di collaborazioni virtuose in zona?

Il nostro interlocutore principale è costituito dalle amministrazioni locali, perché le nostre infrastrutture insistono prevalentemente su suolo pubblico. Tecnicamente, quindi, si instaura un rapporto con l’amministrazione che ci concede l’utilizzo del suolo per realizzare la rete, in cambio di una concessione. Va detto che, per quanto riguarda ciò che abbiamo già realizzato nella provincia, abbiamo sempre riscontrato grande disponibilità e apertura da parte della pubblica amministrazione nel consentire la realizzazione delle opere. È chiaro però che si tratta di un’area importante dal punto di vista paesaggistico e naturalistico e di conseguenza esistono vincoli ambientali da rispettare. La colonnina di ricarica, di per sé, non è particolarmente impattante, ma deve comunque adeguarsi alle normative ambientali e ai vincoli legislativi esistenti”.

Articolo aggiornato il 7 luglio 2025 alle 13:39