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Gioco d’Azzardo: Brianza risucchiata da un buco nero da 2 miliardi

4 giugno 2025 | 12:41
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Gioco d’Azzardo: Brianza risucchiata da un buco nero da 2 miliardi

I brianzoli hanno puntato 2.030.849.284,17 euro, con vincite per 1.718.452.339,24 euro. Il conto finale? Una perdita secca di 312.396.944,93 euro. Un salasso.

C’è un fiume silenzioso che scorre sotto le nostre città. Non si vede, non fa rumore, ma ogni anno trascina con sé miliardi di euro e, spesso, anche dignità, serenità, equilibri familiari. È il gioco d’azzardo legale, che in Brianza nel 2024 ha toccato cifre da capogiro: oltre due miliardi di euro giocati e oltre 300 milioni persi.

Per la precisione, secondo i dati elaborati da Caritas e pubblicati da Scarp de’ Tenis, i brianzoli hanno puntato 2.030.849.284,17 euro, con vincite per 1.718.452.339,24 euro. Il conto finale? Una perdita secca di 312.396.944,93 euro. Un salasso.

Tradotto in cifre “umane”, ogni abitante della Brianza – neonati compresi – ha speso in media 2.830 euro nel gioco e ha perso oltre 351 euro. Una cifra da capogiro se si pensa che stiamo parlando di un’area composta da quasi 890.000 persone, molte delle quali alle prese con l’inflazione, le difficoltà abitative, la precarietà lavorativa.

A livello diocesano, la situazione non migliora: nella vasta area della Diocesi di Milano (oltre 5 milioni e mezzo di abitanti), le giocate pro capite superano i 2.500 euro, mentre la perdita media per cittadino è di 386 euro. In totale, 14,2 miliardi di euro giocati e oltre 2,1 miliardi “bruciati”. Sì, perché il gioco d’azzardo non restituisce: trattiene, divora, consuma.

“Sono numeri inquietanti, soprattutto perché dal calcolo andrebbero esclusi i bambini, i minori (anche se la tendenza al gioco coinvolge sempre più adolescenti) e i non giocatori. Stime Cnr, illustrate nel corso degli “Stati generali per il contrasto dell’azzardo”, svoltisi il 22 maggio a Milano, calcolano che nel 2022 in Italia abbia giocato il 43% della popolazione adulta, che ben 1,8 milioni di italiani adulti abbiano corso il rischio di cadere nell’azzardo patologico e che ulteriori 800 mila presentassero un profilo di rischio severo”.

In diocesi si perde più che in Italia

Caritas Ambrosiana si è presa la briga di pesare quanto ha inciso, nel 2024 in diocesi, la piaga finanziaria e sociale dell’azzardo. L’analisi su scala diocesana è avvenuta sulla base dei dati forniti dal Mef/Adm (Ministero dell’economia e delle finanze / Agenzia delle dogane e dei monopoli) alla Commissione parlamentare antimafia ed elaborati da Filippo Torrigiani (consulente della Commissione). Dati ed elaborazioni restituiscono le dimensioni dell’azzardo legale comune per comune e zona per zona, organizzate secondo venti tipologie di giochi e articolate in volumi giocati, vinti (cioè recuperati) e persi sia sul versante del gioco fisico che sul versante, ormai prevalente – ma non così in Lombardia, dove nel 2024 sono stati giocati 12,45 miliardi di euro “in presenza” e 12,38 on line –, del gioco telematico.

Prevenzione, le azioni già intraprese

I guasti sociali del fenomeno sono tangibilmente misurati, tra gli altri soggetti istituzionali e sociali che se ne occupano, dalle Fondazioni ecclesiali antiusura, e dalle diocesi e dalle Caritas di cui esse sono espressione. Una su due persone che chiedono aiuto alle Fondazioni, ormai, arriva da storie di pesante indebitamento generate dall’azzardo. «È una tendenza che ha rotto gli argini della tollerabilità sociale, ma oserei dire anche economica e culturale – avverte Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente di Fondazione San Bernardino, organismo delle diocesi lombarde, e della Consulta nazionale “Giovanni Paolo II”, che coordina le oltre trenta fondazioni italiane di matrice ecclesiale –. Caritas Ambrosiana ha elaborato i dati dell’azzardo 2024 su scala diocesana per mostrare alla Chiesa locale quanto ampio e minaccioso sia il fenomeno».

La Chiesa diocesana in realtà sta già cercando di mobilitarsi con interventi capillari e con il coinvolgimento delle comunità cristiane, investendo in progetti di sensibilizzazione e prevenzione. Diverse le azioni intraprese:

– le parrocchie sono state invitate a mettere a disposizione spazi per i Gruppi di mutuo auto aiuto tra vittime dell’azzardo;

– in collaborazione con il Comune di Milano e con l’Ats della Città Metropolitana, è stato promosso uno Sportello per famigliari delle vittime dell’azzardo;

– una stretta collaborazione è stata avviata tra soggetti che curano la dipendenza da gioco d’azzardo patologico (Area dipendenze di Caritas Ambrosiana, Ser.D. pubblici) e soggetti che (come Fondazione San Bernardino, promossa dalle diocesi lombarde) intervengono sul piano economico per rimediare ai danni finanziari procurati dai giocatori patologici alle rispettive famiglie;

– recentemente, è stato ideato (da Caritas Ambrosiana e Taxi1729) Breaking the Rules, un gioco (da tavolo) che mette in guardia dal gioco (d’azzardo);

– infine, Caritas Ambrosiana ha aderito alla campagna nazionale, promossa da Caritas Italiana, Vince Chi Smette.