Boxe Thai negli oratori di Monza: il progetto che unisce sport, autodifesa, rispetto e valori

Il progetto di Boxe thai, in partenza dopo il termine delle scuole, coinvolge già quattro oratori di Monza e potrebbero aggiungersene altri.
Boxe Thai oratori di Monza: un connubio inedito che nasce per rispondere a una mancanza sempre più evidente tra i giovani di oggi. In un’epoca in cui i ragazzi faticano a coltivare passioni autentiche, dove il tempo libero è spesso risucchiato da schermi e videogiochi, e il legame con valori, regole e comunità si indebolisce, c’è chi prova a riaccendere quella scintilla.
È l’obiettivo di Alessio Martino, maestro del Brianza Fighting, che ha deciso di portare la Boxe Thai nei luoghi per eccellenza dell’educazione informale: gli oratori. Una proposta che va oltre lo sport, e che diventa strumento di autodifesa, antibullismo e crescita personale, recuperando il significato più profondo dello stare insieme.
Boxe Thai: l’iniziativa che abbraccia gli oratori di Monza
Con la Boxe Thai negli oratori di Monza, Alessio unisce la pratica sportiva a insegnamenti fondamentali come l’autodifesa, il rispetto delle regole e la lotta all’antibullismo, recuperando quell’energia positiva che nasce dalla sinergia tra sport, valori e passione. Il progetto è il seguito di un’esperienza pilota partita lo scorso anno all’oratorio Pier Giorgio Frassati di Cederna, che ha riscosso un ottimo riscontro sia in termini di partecipazione sia di interesse.
“Abbiamo avuto un grande riscontro numerico e attenzione – racconta Alessio. – Così abbiamo ricevuto l’invito da parte di Davide, responsabile dell’oratorio, a replicare quest’anno aumentando il numero degli incontri e ampliando l’offerta a più giornate.”

L’iniziativa si rivolge principalmente ai bambini delle scuole elementari e medie, le fasce d’età tipiche di chi frequenta gli oratori. Quest’anno il progetto è esteso anche agli oratori di Regina Pacis, San Donato, Sant’Alessandro, San Rocco e probabilmente anche a quelli di Sant’Ambrogio, San Gerardo e Cristo Re. Il progetto però è ancora in via di definizioni ed è possibile che anche gli oratori di Duomo, San Biagio e San Giuseppe aderiscano al progetto.
Alessio lavora come docente di Scienze motorie a Monza e sottolinea quanto sia importante essere un esempio per i giovani.
“Io da ragazzino ho vissuto l’oratorio in tutte le sue stagioni – continua spiega Alessio. I miei lavoravano, quindi la mia formazione oratoriale è stata a 360 gradi: la domenica facevo il chierichetto in chiesa, mentre d’estate partecipavo alle attività sportive, ludiche, di gioco e di preghiera. Sono valori che custodisco gelosamente e che sto cercando di trasmettere anche a mio figlio di 5 anni, che mi segue negli allenamenti e in palestra.”
“È bello trasferire questi valori di fede cattolica, cristiana, che sono la matrice della nostra identità religiosa. Purtroppo, però, vedo una certa dispersione, non tanto per disinteresse collettivo, ma forse per una distanza crescente non solo dalla fede, ma anche da un attaccamento alle passioni. Trovo che uno degli strumenti più importanti per coinvolgerli è appunto una passione sportiva. La muay thai, in particolare, trasmette il rispetto delle regole, dell’avversario e di un sistema che funziona grazie a un’educazione marziale.”
Il corso
Il percorso si basa su un approccio guidato che pone al centro il rispetto e la cura reciproca. “Accompagnare adolescenti, bambini e adulti con un metodo che ricorda che ci si deve voler bene e rispettare è fondamentale. E quale occasione migliore se non questa, che proponiamo gratuitamente negli oratori, un contesto sereno, ludico, aggregativo e creativo?”
Il corso prevede due incontri per ogni parrocchia, con un programma pensato per le diverse fasce d’età che partirà dalla prima settimana di giugno, subito dopo la fine della scuola, con la prima lezione prevista per martedì.”
“Durante la prima ora lavoriamo con i bambini, mentre nella seconda coinvolgiamo i ragazzi delle scuole medie. Raccontiamo storie che intrecciano mitologia thailandese e valori universali come quella narrazione, quasi una fiaba, che parla di una principessa rapita dalle forze del male, con animali che rappresentano tecniche marziali: il colpo di coda del coccodrillo, la proboscide dell’elefante… un modo ludico per insegnare motricità e concentrazione.”
