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Regione Lombardia chiede aiuto ai Nas per ridurre le liste d’attesa della sanità

6 maggio 2025 | 17:47
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Regione Lombardia chiede aiuto ai Nas per ridurre le liste d’attesa della sanità
Regione Lombardia chiede aiuto ai Nas per ridurre le liste d’attesa della sanità
Regione Lombardia chiede aiuto ai Nas per ridurre le liste d’attesa della sanità

Controlli congiunti in ospedali e cliniche per verificare agende, prenotazioni e prescrizioni: è la prima volta in Italia.

È la prima intesa di questo tipo in Italia: Regione Lombardia e Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) uniscono le forze per intervenire concretamente sul problema delle liste d’attesa in regione. Il protocollo firmato ieri 5 maggio, a Palazzo Lombardia prevede controlli mirati negli ospedali e nelle strutture sanitarie private convenzionate, per verificare l’effettiva apertura delle agende di prenotazione, la coerenza tra richiesta e prestazione e la gestione delle attività in intramoenia.

“Eroghiamo milioni di prestazioni l’anno – ha dichiarato il presidente Attilio Fontana – eppure le liste non si accorciano. Serve capire dove si inceppa il sistema. Abbiamo bisogno di un organismo terzo, autorevole e indipendente, che ci aiuti a capire come intervenire”.

L’accordo con i NAS punta ad aumentare la trasparenza, verificare sul campo la correttezza dei processi e migliorare l’accesso alle cure. “L’attività di controllo che mettiamo in campo con dei NAS è uno strumento di ulteriore garanzia per migliorare l’accessibilità, rendere più efficace l’utilizzo delle risorse e rafforzare la fiducia nel sistema sanitario pubblico” ha aggiunto l’assessore Guido Bertolaso.

I controlli, già operativi, riguarderanno anche l’appropriatezza prescrittiva e l’utilizzo delle risorse. “La collaborazione con l’Arma è un segnale forte – ha ribadito Fontana – e siamo convinti che altri seguiranno il nostro esempio”.

IL COMMENTO DI PD E M5S

“È incredibile, fino a ieri dicevano di avere fatto tutto bene, che pure il governo aveva copiato la Lombardia nel suo decreto per combattere le liste d’attesa, e ora chiamano in causa addirittura i carabinieri per verificare chi stia facendo il furbo. Con questo protocollo Fontana ammette che in Giunta non sanno che pesci pigliare e che i tempi di attesa sono in peggioramento”. Così hanno commentato in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia Pierfrancesco Majorino e il capodelegazione in commissione sanità Carlo Borghetti.

Critico anche il Movimento 5 Stelle, tramite la voce del capogruppo Nicola Di Marco: “Siamo alla farsa. Dopo anni di annunci, conferenze stampa, roboanti dichiarazioni il Presidente Fontana e l’Assessore Bertolaso chiedono aiuto ai Carabinieri per risolvere il “caso” delle infinite listedattesa della sanità lombarda. Arrivando addirittura a sostenere che la colpa possa essere dei cittadini troppo malati o dei medici che prescrivono troppi esami. Di fronte a questo palese stato di confusione e difficoltà al Presidente, all’Assessore e a tutto il centrodestra non possiamo che ripetere ciò che ripetiamo da anni: per smaltire le listedattesa serve l’agenda unica regionale ed una sanità territoriale che intercetti in modo adeguato le necessità dei cittadini. Se davvero Fontana e Bertolaso hanno cuore il problema, si impegnino a realizzare quanto promesso ormai anni fa, ovvero l’agenda unica di prenotazione, obbligando il privato convenzionato a condividere le proprie agende con quelle pubbliche”.