Regione Lombardia chiede aiuto ai Nas per ridurre le liste d’attesa della sanità



Controlli congiunti in ospedali e cliniche per verificare agende, prenotazioni e prescrizioni: è la prima volta in Italia.
È la prima intesa di questo tipo in Italia: Regione Lombardia e Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS) uniscono le forze per intervenire concretamente sul problema delle liste d’attesa in regione. Il protocollo firmato ieri 5 maggio, a Palazzo Lombardia prevede controlli mirati negli ospedali e nelle strutture sanitarie private convenzionate, per verificare l’effettiva apertura delle agende di prenotazione, la coerenza tra richiesta e prestazione e la gestione delle attività in intramoenia.
“Eroghiamo milioni di prestazioni l’anno – ha dichiarato il presidente Attilio Fontana – eppure le liste non si accorciano. Serve capire dove si inceppa il sistema. Abbiamo bisogno di un organismo terzo, autorevole e indipendente, che ci aiuti a capire come intervenire”.
L’accordo con i NAS punta ad aumentare la trasparenza, verificare sul campo la correttezza dei processi e migliorare l’accesso alle cure. “L’attività di controllo che mettiamo in campo con dei NAS è uno strumento di ulteriore garanzia per migliorare l’accessibilità, rendere più efficace l’utilizzo delle risorse e rafforzare la fiducia nel sistema sanitario pubblico” ha aggiunto l’assessore Guido Bertolaso.
I controlli, già operativi, riguarderanno anche l’appropriatezza prescrittiva e l’utilizzo delle risorse. “La collaborazione con l’Arma è un segnale forte – ha ribadito Fontana – e siamo convinti che altri seguiranno il nostro esempio”.
IL COMMENTO DI PD E M5S
“È incredibile, fino a ieri dicevano di avere fatto tutto bene, che pure il governo aveva copiato la Lombardia nel suo decreto per combattere le liste d’attesa, e ora chiamano in causa addirittura i carabinieri per verificare chi stia facendo il furbo. Con questo protocollo Fontana ammette che in Giunta non sanno che pesci pigliare e che i tempi di attesa sono in peggioramento”. Così hanno commentato in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia Pierfrancesco Majorino e il capodelegazione in commissione sanità Carlo Borghetti.
Critico anche il Movimento 5 Stelle, tramite la voce del capogruppo Nicola Di Marco: “Siamo alla farsa. Dopo anni di annunci, conferenze stampa, roboanti dichiarazioni il Presidente Fontana e l’Assessore Bertolaso chiedono aiuto ai Carabinieri per risolvere il “caso” delle infinite listed’attesa della sanità lombarda. Arrivando addirittura a sostenere che la colpa possa essere dei cittadini troppo malati o dei medici che prescrivono troppi esami. Di fronte a questo palese stato di confusione e difficoltà al Presidente, all’Assessore e a tutto il centrodestra non possiamo che ripetere ciò che ripetiamo da anni: per smaltire le listed’attesa serve l’agenda unica regionale ed una sanità territoriale che intercetti in modo adeguato le necessità dei cittadini. Se davvero Fontana e Bertolaso hanno cuore il problema, si impegnino a realizzare quanto promesso ormai anni fa, ovvero l’agenda unica di prenotazione, obbligando il privato convenzionato a condividere le proprie agende con quelle pubbliche”.