ADV
ADV
ADV
ADV
sanità |
Salute
/

Cos’è l’esoscopio e perché sta rivoluzionando la chirurgia vertebrale a Monza

28 maggio 2025 | 12:37
Share0
Cos’è l’esoscopio e perché sta rivoluzionando la chirurgia vertebrale a Monza
L'équipe di chirurgia vertebrale

Dopo quattro anni di utilizzo, la Neurochirurgia del San Gerardo traccia un bilancio: oltre 200 interventi con questa tecnologia 3D che migliora precisione, ergonomia e formazione

Quattro anni che hanno cambiato il volto della chirurgia vertebrale a Monza. È il tempo trascorso dall’introduzione dell’esoscopio nella Struttura complessa di Neurochirurgia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori: un arco temporale che oggi consente di tirare le somme e raccontare una vera e propria rivoluzione tecnologica e culturale in sala operatoria. A guidarla è stato il prof. Carlo Giussani, Direttore della Neurochirurgia e della Scuola di Specializzazione, insieme alla sua équipe.

In questo periodo, l’utilizzo dell’esoscopio – inizialmente riservato alla chirurgia cranica – si è esteso con successo anche al trattamento delle patologie spinali, tumorali e degenerative. Oltre 200 interventi solo negli ultimi due anni testimoniano non solo la crescente esperienza del centro, ma anche i benefici concreti che questa tecnologia sta portando a pazienti e operatori dell’ospedale di Monza: maggiore sicurezza, minore invasività, precisione chirurgica e migliore ergonomia.

Cos’è l’esoscopio

L’esoscopio è un dispositivo ottico avanzato che fornisce un’immagine ultra-HD su un monitor che utilizza la tecnologia 3D, migliorando la visione del campo chirurgico senza la necessità di guardare direttamente attraverso un oculare, come avviene con il microscopio tradizionale. Questo strumento permette al chirurgo di operare in una posizione più ergonomica, migliorando la precisione nei movimenti e riducendo l’affaticamento.

Negli ultimi anni la chirurgia vertebrale ha beneficiato di importanti innovazioni tecnologiche, volte a migliorare i risultati e a ridurre l’invasività delle procedure. Sicuramente, l’introduzione dell’esoscopio ha rappresentato un punto di svolta.

L’esoscopio si differenzia dal microscopio tradizionale per una serie di caratteristiche distintive: miglior focus e capacità di mettere a fuoco rapidamente senza necessità di frequenti regolazioni manuali, maggior profondità di ingrandimento, che consente una visione tridimensionale più naturale, maggiore adattabilità, grazie alla possibilità di regolare l’angolazione e la distanza dal campo operatorio con estrema precisione.

Si è dimostrato utile nel trattamento di patologie vertebrali sia tumorali che degenerative, con applicazioni che spaziano dagli adulti ai pazienti pediatrici.

Quando la tecnologia migliora la cura e l’insegnamento

“Abbiamo da tempo maturato la convinzione che la chirurgia esoscopica rappresenti un importante passo avanti nell’ambito della neurochirurgia cranica – spiega il prof. Carlo Giussani, Direttore della Neurochirurgia e della Scuola di Specializzazione -. Oggi, la quasi totalità degli interventi viene eseguita con questa tecnologia, che si è dimostrata non solo efficace dal punto di vista clinico, ma anche estremamente utile nella formazione degli specializzandi, grazie alla visione condivisa e alla migliore ergonomia. Negli ultimi anni, inoltre, stiamo estendendo con successo l’utilizzo dell’esoscopio anche alla chirurgia spinale, con risultati molto promettenti”.

“Come équipe di chirurgia vertebrale, riteniamo che l’utilizzo dell’esoscopio rappresenti un alleato fondamentale nella continua ricerca di soluzioni sempre meno invasive, con l’obiettivo di garantire il miglior recupero possibile per ogni paziente, indipendentemente dalla natura del problema, che sia traumatico, degenerativo o tumorale”, dichiarano congiuntamente i componenti dell’équipe di chirurgia vertebrale, i dottori Alessandro Versace, David Pirillo, Paolo Guerra e Alberto Vimercati.