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Enrico Pagano e la sua Canova: la giovane orchestra (che conquista tutti) torna a Monza Visionaria

7 maggio 2025 | 14:00
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Enrico Pagano e la sua Canova: la giovane orchestra (che conquista tutti) torna a Monza Visionaria

L’Orchestra Canova torna a Monza dopo i successi degli scorsi anni. A Monza Visionaria in programma 3 concerti per tutti i gusti. Ne abbiamo parlato con il direttore Enrico Pagano.

Monza. Prendiamo una giovane orchestra il cui direttore non ha nemmeno 30 anni – e la dirige da 11 – e aggiungiamola ad uno dei beni più belli della nostra Regione, da qualche anno al centro di investimenti e progetti di riqualificazione. Il risultato è servito sul piatto d’argento: dal 6 al 15 maggio Monza, con la sua Villa Reale al centro, ospita la rassegna Monza Visionaria, un festival che fonde musica, arte e innovazione in una cornice storica unica e prestigiosa. Tra i protagonisti per il terzo anno di fila spicca l’Orchestra Canova, che potremmo descrivere così: una orchestra di giovani per (ma non solo) i giovani.

L’orchestra Canova nell’edizione 2025 di Monza Visionaria

Fuori dall’etichetta di orchestra giovanile, la Canova è guidata da Enrico Pagano, il direttore che da 11 anni ne è l’anima. L’età media dei musicisti è 28 anni. Fondata nel 2014 “tra amici” – ci racconta lui – oltre un decennio dopo l’ensemble raccoglie frutti non banali: collaborazioni importanti, titoli sui giornali e soprattutto concerti degni di nota – dall’arena di Verona al Teatro dell’opera di Roma – arrivati anche in Brianza, come la Nona di Beethoven suonata lo scorso anno all’aperto nei Giardini Reali del complesso monumentale della Villa Reale, diventati per un pomeriggio palcoscenico di un classico senza tempo.
9  Sinfonia di BeethovenLa Nona Sinfonia di Beethoven suonata dall'Orchestra Canova durante l'edizione 2024 del Festival del Parco

Quest’anno gli appuntamenti dell’orchestra Canova nel contesto di Monza Visionaria saranno tre: si comincia il 10 maggio con “Quattro modi di sorridere” al Teatro di Corte della Reggia di Monza, con musiche di Nicola Campogrande, Mozart e Haydn, e la partecipazione del pianista Gabriele Strata; L’ 11 maggio è il turno di “Pierino e il lupo” la fiaba musicale più famosa della classica, firmata da S. Prokofiev, con la voce recitante di Nicoletta Tiberini. Si chiude il 14 maggio con una prima assoluta: il Concerto rapsodico tra Gershwin, Dave Brubeck e i Queen.

Orchestra Canova
Tre momenti musicali diversi tra loro. “Sì – spiega il direttore Enrico Pagano, intervistato da MBNews – perchè la scelta del repertorio è sempre ben studiata. Siamo una orchestra che fa classica ma non ha senso chiuderci dentro delle etichette, soprattutto se possiamo raggiungere un pubblico più ampio. Lo facciamo senza snaturarci e penso possa essere una chiave per arrivare anche ai giovani”.

La nostra intervista a Enrico Pagano

Direttore, l’Orchestra Canova è composta da giovani professionisti. Qual è la missione alla base di questa scelta?
L’obiettivo è creare un ponte tra la formazione accademica e il mondo del lavoro per i musicisti. Volevamo offrire un’opportunità concreta a chi, terminati gli studi, si trova spesso senza sbocchi professionali. E’ un discorso che vale per questo settore, ma potenzialmente per molti altri. Negli ultimi anni l’accesso per i giovani professionisti al mondo del lavoro è diventato sempre più complicato: vale per il mondo dello spettacolo, ma anche per la sanità, l’istruzione ecc.
Come si distingue l’Orchestra Canova da altre formazioni giovanili?
Non siamo una orchestra giovanile. Siamo un ensemble di professionisti. So che da fuori il primo impatto è quello di una orchestra giovanile, ed è normale perchè siamo quasi tutti under 30. Inoltre immagino che veniamo percepiti come più “liberi”, probabilmente, non siamo la classica orchestra. E neanche il nostro repertorio lo è; pur mantenendo una base classica, cerca di avvicinarsi al pubblico, soprattutto ai giovani, senza snaturare la tradizione.
In che modo il repertorio scelto per Monza Visionaria riflette questa filosofia?
Il programma dei nostri tre concerti a Monza Visionaria è pensato per tenere insieme tradizione e innovazione. L’ultimo concerto, in particolare, rappresenta una “rottura” rispetto ai canoni classici, pur mantenendo una qualità elevata, in linea con la cornice della Villa Reale.
Qual è l’importanza di eventi come Monza Visionaria per la vostra orchestra?
Eventi come questo sono fondamentali per coinvolgere un pubblico più giovane e per sperimentare nuove modalità di fruizione della musica classica. Devo ammettere che la collaborazione con il Comune e la Regione Lombardia è un esempio virtuoso di come la politica possa sostenere la cultura e si unisca nonostante colori e appartenenze diverse. Ne siamo molto felici.
Quali sono le sfide principali che affrontate come orchestra indipendente?
La parte più difficile è sicuramente la gestione economica. Ci sono pochi fondi e spesso manca la certezza per avviare progetti a lungo termine. Tuttavia, la passione e la fortuna di poter vivere facendo ciò che amiamo ci spingono a superare questi ostacoli.
Avete progetti per il futuro che coinvolgono Monza?
Sì, ma non posso dire ancora molto. Solo che presto annunceremo una novità importante per l’estate monzese. Monza per noi è diventata importante, l’investimento che si sta facendo qui è considerevole. Speriamo di potervi svelare i dettagli il prima possibile, per adesso ci godiamo Monza Visionaria.