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Violenza di genere, “Emàncipa-Ti!”: premiata anche una scuola brianzola. Ospite d’onore Gino Cecchettin, papà di Giulia

9 maggio 2025 | 14:35
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Violenza di genere, “Emàncipa-Ti!”: premiata anche una scuola brianzola. Ospite d’onore Gino Cecchettin, papà di Giulia

Un’iniziativa forte, concreta, nata per stimolare nei giovani una riflessione autentica sulla violenza di genere e sull’importanza della parità tra uomo e donna.

Dieci scuole superiori lombarde saranno protagoniste lunedì 12 maggio a Palazzo Lombardia, nella cerimonia finale del concorso “Emàncipa-Ti!”, promosso dal Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia. Un’iniziativa forte, concreta, nata per stimolare nei giovani una riflessione autentica sulla violenza di genere e sull’importanza della parità tra uomo e donna.

A dare ancora più valore all’evento, l’intervento come ospite d’onore di Gino Cecchettin, padre di Giulia, la giovane tragicamente uccisa dal suo ex fidanzato e diventata, suo malgrado, simbolo di una battaglia civile che oggi riguarda tutti.

La cerimonia si svolgerà alle ore 10 nella prestigiosa Sala Biagi. A introdurre i lavori saranno il presidente del Consiglio regionale Federico Romani e l’assessore regionale alle Pari opportunità Elena Lucchini, insieme alla presidente del Consiglio per le Pari Opportunità Luce Meola, alla vicepresidente e promotrice del concorso Giulia Tossici, e alla direttrice dell’Ufficio Scolastico regionale Luciana Volta.

Tra i vincitori: istituti provenienti dalle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Monza e Brianza e Varese. In particolare, sono stati premiati l’Istituto Sistema di Bergamo, il Liceo “Don Bosco” di Brescia, l’IIS “Torriani” di Cremona, il “Greppi” di Monticello Brianza, il “Fermi” di Mantova, il “Besta” di Milano, la S.A.C.A.I. di Cesano Maderno, il CFP ACOF “Olga Fiorini” di Busto Arsizio. Due menzioni speciali sono andate al Liceo Classico “Berchet” di Milano e alla Scuola Bottega di Brescia.

Il concorso, che ha raccolto oltre cento adesioni, chiedeva agli studenti di raccontare il loro punto di vista attraverso brevi video di massimo due minuti. Dai micro-cortometraggi agli spot, dalle testimonianze alle animazioni, le scuole hanno dato voce a un impegno civile che parte dai banchi.

“Abbiamo voluto coinvolgere i giovani affinché siano protagonisti nel costruire una società basata sul rispetto e sull’uguaglianza – spiegano Meola e Tossici –. Dobbiamo continuare a lavorare sugli stereotipi e promuovere un’educazione che valorizzi l’empatia, l’autodeterminazione e il dialogo”.