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Rapine all’ufficio postale: tre uomini nel carcere di Monza

29 aprile 2025 | 13:35
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Rapine all’ufficio postale: tre uomini nel carcere di Monza

Sono finiti in carcere tre uomini italiani, di 29, 63 e 64 anni, residenti nell’hinterland milanese e già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili di due rapine aggravate in concorso ai danni dello stesso ufficio postale a Cusano Milanino.

CUSANO MILANINO – Tentano il colpo grosso… due volte nello stesso ufficio postale. Ma se la prima gli è andata liscia (o quasi), la seconda si sono scontrati con dei dipendenti sveglissimi che, riconoscendoli, gli hanno letteralmente chiuso la porta in faccia.

È finita con le manette ai polsi per tre uomini italiani, rispettivamente di 29, 63 e 64 anni, tutti residenti nell’hinterland milanese e già noti alle forze dell’ordine. I tre sono accusati di rapina aggravata in concorso per due episodi avvenuti nello stesso ufficio postale di Cusano Milanino. Gli arresti sono stati eseguiti ieri dai Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, su mandato del Tribunale di Monza.

Tutto era iniziato il 9 febbraio 2024, quando due dei tre indagati, mascherati con guanti, cappellini e mascherine chirurgiche (diciamo non proprio il massimo della fantasia), fecero irruzione in posta durante l’orario di apertura. Minacciarono i presenti, radunarono i clienti e si fecero aprire il caveau dal direttore, arraffando circa 9.000 euro.

Convinti forse di poter replicare il colpo, il trio ci ha riprovato il 12 aprile. Ma questa volta, gli impiegati dell’ufficio, con occhio da detective e sangue freddo, hanno riconosciuto subito i “visitatori”, e con un gesto fulmineo hanno bloccato la porta automatica. Risultato: rapina sventata e banditi fuori con un pugno di mosche.

Le indagini, portate avanti con determinazione dai Carabinieri di Paderno Dugnano e di Cusano Milanino, si sono avvalse di testimonianze, riprese delle telecamere e ricostruzioni dettagliate, che hanno permesso alla Procura di Monza di emettere l’ordinanza di custodia cautelare.

Ora i tre protagonisti della vicenda si trovano nel carcere di Monza, in attesa di giudizio.