Perché le performance dell’oro sono migliori di quelle di Bitcoin?

Panoramica sul confronto tra l’oro e BTC e recensione su Bitcoin Bull, un progetto legato a Bitcoin che potrebbe esplodere durante i prossimi mesi.
Nel contesto attuale dei mercati finanziari, il confronto tra oro e Bitcoin come riserve di valore si è rinnovata con intensità. Sebbene entrambi rappresentino asset alternativi alle valute fiat, contraddistinti da un’offerta limitata e da una natura extra-sistemica, l’ultimo anno ha evidenziato un’inversione di tendenza rispetto al comportamento storico.
Mentre l’oro ha registrato una crescita significativa, Bitcoin ha mostrato una fase ribassista molto forte che ha sollevato interrogativi tra analisti e investitori, anche se nell’ultima settimana BTC sembra aver recuperato parte del margine perso.
Quindi, la divergenza nelle performance non dipende solo dalla volatilità intrinseca delle criptovalute, ma anche da una serie di fattori strutturali e comportamentali che stanno influenzando i flussi di capitale globali.
Il predominio dell’oro: riserva storica e preferenza istituzionale
Bitcoin e oro condividono molte caratteristiche fondamentali: entrambi non possono essere creati arbitrariamente, sono al di fuori del sistema finanziario tradizionale e rappresentano una risposta diretta alla svalutazione monetaria indotta da politiche espansive.
Tuttavia, sebbene Bitcoin abbia superato l’oro in termini di rendimento complessivo negli ultimi quindici anni, il 2025 ha rivelato una realtà sorprendentemente diversa.
Da gennaio, Bitcoin ha perso circa il 10% del suo valore, mentre l’oro ha guadagnato oltre il 20%. Questa divergenza suggerisce che, in periodi di incertezza macroeconomica, gli investitori istituzionali continuano a preferire asset tradizionali e tangibili.
Le banche centrali, tra cui la PBOC (Banca Popolare Cinese), hanno intensificato gli acquisti di oro fisico, talvolta in misura superiore a quanto dichiarato ufficialmente. Questa tendenza riflette una strategia di diversificazione delle riserve internazionali, favorita dalla liquidità e dalla storica funzione di rifugio dell’oro.
In aggiunta, il comportamento degli investitori istituzionali è un ulteriore fattore determinante. Molti fondi regolamentati non hanno ancora ottenuto l’autorizzazione per investire in criptovalute, e la mancanza di un’infrastruttura normativa adeguata limita l’esposizione a Bitcoin, soprattutto in contesti più conservatori.
Inoltre, la volatilità del mercato crypto scoraggia le allocazioni più tradizionali: l’oro appare come una scelta più stabile in fasi di tensione geopolitica o di aumento dei tassi. Nonostante ciò, diversi analisti sottolineano che il comportamento storico di Bitcoin tende a ricalcare, con un certo ritardo, quello dell’oro.
Pertanto, se l’oro apre la strada, Bitcoin potrebbe seguirne il percorso, come suggerito da diversi modelli grafici e analisi comparate.
Quindi, le previsioni rialziste per l’oro da parte di istituzioni come Goldman Sachs, che ha recentemente alzato l’obiettivo a 3.700 dollari l’oncia, sono lette anche come un possibile preludio a un recupero significativo per il “digital gold” nei mesi futuri.
Bitcoin Bull: una risposta innovativa alla volatilità del digitale
In un panorama in cui le performance di Bitcoin sono messe in discussione a confronto con l’oro, alcune soluzioni alternative stanno guadagnando terreno tra gli investitori più attenti.
Un esempio di rilievo è rappresentato dal progetto emergente Bitcoin Bull (BTCBULL), il quale propone un approccio originale per beneficiare indirettamente delle potenzialità di crescita del Bitcoin, mitigando al contempo i rischi associati alla sua elevata volatilità.

Il meccanismo cardine di BTCBULL risiede in una serie di eventi programmati, come i token burn e gli airdrop di Bitcoin, che vengono attivati al raggiungimento di soglie di prezzo specifiche.
Ogni incremento di $25.000 nel valore di Bitcoin innesca uno di questi eventi. In particolare, i token burn vengono eseguiti ai livelli di $125.000, $175.000 e $225.000, riducendo l’offerta circolante di BTCBULL e incrementando potenzialmente il valore.
Invece, gli airdrop sono previsti a $150.000, $200.000 e, in modo più consistente, a $250.000, dove il 10% della fornitura totale del token sarà distribuita agli holder. Questo sistema premia la fedeltà degli investitori e incentiva il mantenimento a lungo termine, attenuando gli effetti delle fluttuazioni di breve periodo.
Oltre a queste dinamiche innovative, Bitcoin Bull offre anche un programma di staking con APY elevato, fornendo una fonte di reddito passivo supplementare.
In generale, questo progetto ha attirato l’attenzione di molti esperti del settore, tra cui diversi influencer del mondo crypto che hanno parlato positivamente delle prospettive di crescita di BTCBULL.
La prevendita del token ha già raccolto oltre 4.6 milioni di dollari, segnale di un crescente interesse da parte della community crypto. La struttura del progetto, costruita sulla blockchain Ethereum, richiama i principi di scarsità e partecipazione attiva, simili a quelli che regolano l’offerta di Bitcoin stesso, ma con un livello di accessibilità e incentivi potenziato.
Quindi, sebbene BTCBULL non rappresenti una replica esatta del comportamento di Bitcoin, si propone come uno strumento complementare, in grado di soddisfare esigenze diverse all’interno del panorama degli investimenti digitali.
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