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Lat Machine: tutto quello che devi sapere per allenare schiena

30 aprile 2025 | 12:27
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Lat Machine: tutto quello che devi sapere per allenare schiena

La Lat Machine è spesso il primo approccio al mondo delle trazioni per chi è alle prime armi e uno strumento imprescindibile per chi vuole migliorare forza e massa muscolare nella parte alta del corpo.

Se c’è un attrezzo che non manca mai in palestra e che rappresenta un vero must per chi vuole scolpire una schiena potente e ben definita, è proprio lei: la Lat Machine. Apparentemente semplice, ma in realtà estremamente efficace, questa macchina è spesso il primo approccio al mondo delle trazioni per chi è alle prime armi e uno strumento imprescindibile per chi vuole migliorare forza e massa muscolare nella parte alta del corpo.

Ma attenzione: usare la Lat Machine non significa semplicemente sedersi e tirare una barra verso il basso. Esistono molte varianti, come la Lat Machine inversa, la Lat Machine a presa larga, quella a presa stretta, e ogni dettaglio – dalla barra Lat Machine alla posizione delle mani – può cambiare radicalmente lo stimolo muscolare e il risultato finale.

Vediamo allora come sfruttare al meglio questo attrezzo e portare il tuo allenamento per la schiena a un livello superiore.

Perché la Lat Machine è così importante?

La Lat Machine, o macchina per il latissimus dorsi (da cui prende il nome), è progettata per simulare il movimento delle trazioni alla sbarra, ma con la possibilità di regolare il carico in base alle proprie capacità. Questo la rende perfetta sia per chi non riesce ancora a fare una trazione completa, sia per chi vuole isolare in maniera precisa i muscoli della schiena. Allenandoti con la Lat Machine, il focus principale è sul gran dorsale, ovvero quel muscolo a forma di “V” che dona ampiezza e profondità alla parte alta del corpo. Ma non solo: vengono coinvolti anche i bicipiti, i deltoidi posteriori e i muscoli della zona scapolare. È un esercizio completo, utile non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale.

Se stai pensando di aprire una Home Gym e stai cercando i giusti attrezzi per cominciare, ti suggeriamo di informarti attraverso portali specializzati nel settore fitness, come quelli che uniscono consigli tecnici e recensioni di qualità a una selezione di attrezzature professionali.

Lat Machine presa larga: ampiezza e definizione

Una delle varianti più diffuse è senza dubbio la Lat Machine a presa larga. In questo caso, si impugna la barra Lat Machine all’estremità, con le braccia ben distese. Il movimento si esegue portando la barra al petto, mantenendo la schiena dritta e il core contratto.

Questa esecuzione enfatizza l’apertura della schiena e stimola intensamente la parte esterna del gran dorsale, contribuendo a creare quel look “a V” tanto ambito. È ideale per chi vuole aumentare l’ampiezza della schiena e lavorare su un’espansione visiva della parte superiore del corpo. Come già trattato in un articolo precedente, allenarsi in sala pesi offre numerosi benefici non solo estetici ma anche psicofisici, dalla gestione dello stress al miglioramento della postura.

Lat Machine presa stretta: profondità e controllo

Quando si passa alla Lat Machine a presa stretta, il gioco cambia. Impugnando una barra più corta o utilizzando le impugnature parallele, si sposta il focus sulla parte centrale del dorso, coinvolgendo maggiormente i muscoli profondi della schiena e i bicipiti.

La presa stretta offre anche un maggiore controllo del movimento e riduce il rischio di errori posturali, rendendola una scelta eccellente per chi vuole lavorare in sicurezza ma con massima efficacia. È la variante perfetta per chi vuole costruire una schiena non solo larga, ma anche spessa e forte.

Lat Machine inversa: un twist sorprendente

La Lat Machine inversa è forse la meno conosciuta tra le varianti, ma non per questo meno efficace. Si tratta di invertire la presa, portando i palmi delle mani verso il proprio corpo – una presa detta “supina” – e tirare la barra al petto.

Questa posizione cambia l’attivazione muscolare: oltre al gran dorsale, entrano in gioco in maniera più decisa i bicipiti, rendendo l’esercizio simile a una trazione con presa inversa. È una soluzione ideale per chi vuole migliorare la forza nelle braccia e nel dorso contemporaneamente, oppure per spezzare la routine con uno stimolo nuovo e avvincente.

L’importanza della barra Lat Machine

Potrebbe sembrare un dettaglio secondario, ma la barra Lat Machine fa la differenza. Esistono barre dritte, curve, con impugnature parallele o angolate, e ciascuna di esse modifica l’angolo di tiro e, di conseguenza, l’attivazione muscolare.

Una barra ampia permette una presa larga e un maggiore allungamento del gran dorsale, mentre una barra stretta consente movimenti più controllati e mirati. Alcune palestre offrono addirittura impugnature ergonomiche, pensate per ridurre la tensione sulle articolazioni e migliorare la biomeccanica dell’esercizio.

Se vuoi ottenere il massimo dal tuo allenamento alla Lat Machine, non trascurare questo aspetto: scegliere la barra giusta è fondamentale per adattare l’esercizio ai tuoi obiettivi. Come abbiamo già visto in un articolo precedente, anche la scelta dei carichi e degli accessori giusti è essenziale per una progressione efficace e sicura.

Errori comuni da evitare

Sebbene la Lat Machine sia intuitiva da usare, ci sono alcuni errori frequenti che possono compromettere l’efficacia dell’esercizio o, peggio, causare infortuni.

Il più comune è quello di tirare la barra dietro la nuca, una tecnica ormai sconsigliata da molti esperti perché mette in tensione il collo e la cuffia dei rotatori. Meglio portare la barra al petto, mantenendo sempre una postura corretta e i gomiti che seguono una traiettoria naturale.

Un altro errore è l’uso eccessivo di carichi elevati, che porta a “strappare” il peso invece di controllarlo. In questo modo si riduce l’attivazione muscolare e si rischia di trasformare un esercizio tecnico in un movimento casuale e pericoloso.

Infine, attenzione alla posizione del busto: dondolarsi all’indietro per aiutarsi nel movimento toglie tutto il beneficio all’esercizio. Meno ego, più tecnica: è così che si costruisce una vera schiena da atleta.

Impara a conoscere bene la macchina, ascolta il tuo corpo, varia gli stimoli e non sottovalutare mai l’importanza della corretta esecuzione. La tua schiena ti ringrazierà – e anche lo specchio