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Brugherio: se il verde è una giungla, estremi rimedi

30 aprile 2025 | 17:49
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Brugherio: se il verde è una giungla, estremi rimedi

Un ricorso ha congelato l’appalto del verde. Si proverà un appalto ponte, ma si valuta anche di affidare il servizio agli operai comunali.

A mali estremi, estremi rimedi, anche per la situazione del verde pubblico di Brugherio, ridotto a una giungla da un ricorso sulla gara d’appalto che ha paralizzato l’azione di sfalcio da oltre un mese. Un quadro nel quale si stanno cercano soluzioni legalmente compatibili, senza trascurare anche l’ipotesi limite: internalizzare il servizio di manutenzione del verde, una “sciocchezzuola” che, da bando, vale 500mila euro all’anno. Dopo settimane di disagio, con rotonde, giardini scolastici e aree pubbliche letteralmente invase dall’erba, il sindaco Roberto Assi, che aveva fin dallo scorso mese chiarito la situazione e anticipato le ovvie conseguenze, ha lasciato intravedere uno spiraglio.

Il Comune di Brugherio tenta l’appalto ponte

“Stiamo lavorando perché dalla prossima settimana subentri un appalto ponte che ci consenta di intervenire rapidamente sulle situazioni di maggiore criticità”, ha detto. L’appalto ponte, una soluzione tutt’altro che semplice dal punto di vista normativo, per ora approvata sia dagli uffici che dal teem legale del Comune, si rende necessaria per via del ricorso intentato dal terzo classificato nella gara. Si sperava di risolvere la situazione prima dell’estate, nella fase in cui gli sfalci dell’erba diventano indispensabili, ma “abbiamo capito che il tribunale ha rinviato a novembre la decisione di merito – ha spiegato Assi – quando ormai lo sfalcio sarà un’esigenza minore. Per questo nel frattempo dobbiamo correre ai ripari”. Assi ha chiarito che finché non ci sarà un contratto firmato non si potrà essere certi nemmeno dell’attivazione dell’appalto ponte, “d’altra parte già la settimana scorsa società che si erano dette disponibili si sono sfilate“.

roberto assi

La situazione del verde a Brugherio

Intanto le rotonde del trafficatissimo viale Lombardia sfoggiano un rigoglioso e selvaggio verde che in alcuni casi compromette la visuale. Le aree cani diventano insidiose per gli animali, i giardini delle scuole sembrano foreste, gli allergici soffrono e i social, viene da sé, si riempiono di lamentele e indignazione.

L’ipotesi estrema: internalizzare servizio come in Emilia

Per fare fronte all’emergenza, ha spiegato il sindaco, il Comune ha sguinzagliato i propri operai che provvederanno come possono alle situazioni più a rischio: viale Lombardia, via Aldo Moro, per fare due esempi. Un estremo rimedio che ha rinfrescato nel sindaco un’idea che dice di avere in testa da prima ancora dell’elezione. “Credo sia mio dovere a questo punto – ha detto – prendere almeno in considerazione l’ipotesi di internalizzare il servizio, chiaramente mettendo mano al personale necessario. So che è un’ipotesi complessa e che incontra qualche resistenza, ma in altre zone d’Italia, come l’Emilia Romagna, è applicata con buoni risultati”. Certo su tutto pende la decisione del Tar che a novembre potrebbe anche sbloccare la situazione e confermare l’esito della gara.

Le priorità di Brugherio sul verde pubblico

Comunque sia, tanto gli operai del Comune quanto gli addetti dell’ipotetico appalto ponte, saranno chiamati a rispettare un ordine di priorità: “prima di tutto – ha detto Assi – ci occuperemo delle zone dove è a rischio la sicurezza della viabilità come viale Lombardia, via dei Mille. E garantiremo alle scuole i giardini tagliati per la fine di maggio, in tempo per saggi e feste di fine anno”.