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Le dieci domande sul futuro della STMicroelectronics

14 marzo 2025 | 13:03
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Le dieci domande sul futuro della STMicroelectronics

I sindacati chiedono verità su STMicroelectronics: “Basta con le promesse, servono garanzie per i lavoratori”.

Alla STMicroelectronics di Agrate Brianza il clima si fa sempre più teso. La scorsa settimana i sindacati avevano annunciato nuove mobilitazioni, mentre all’interno dello stabilimento non sono mancate tensioni, culminate in un episodio grave: un sindacalista ha minacciato di morte Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil. La situazione si è ulteriormente complicata dopo l’intervista del CEO della multinazionale, Jean-Marc Chéry, a Il Sole 24 Ore. Non si è fatta attendere la risposta da parte della Fiom Cgil Brianza, che ha espresso indignazione e preoccupazione per il futuro dei lavoratori italiani, 5.300 solo nella sede brianzola.

LA DICHIARAZIONE

La realtà è ben diversa da quella raccontata dalla dirigenza. Ci troviamo di fronte a un’azienda che riceve ingenti fondi pubblici italiani, ma che continua ad attuare una politica che mette a serio rischio l’occupazione degli stabilimenti italiani. Lavoratori che sono vittime di scelte sbagliate fatte da parte del management e sulle quali mai si è sentita fare autocritica. STMicroelectronics ha già deciso di penalizzare i lavoratori italiani! Mentre si parla di sviluppo globale, il rischio di tagli occupazionali in Italia è concreto. Il CEO ha ammesso che l’azienda potrebbe ridurre il personale. E mentre si annunciano grandi investimenti con risorse a carico dello Stato italiano, non vi è alcuna garanzia che questi investimenti si traducano in lavoro sicuro e stabile per i lavoratori italiani.

Non è accettabile che si continuino a usare soldi pubblici senza vincoli chiari sulla tutela dell’occupazione. Il silenzio del governo italiano è inaccettabile. Non basta finanziare le aziende: serve una politica industriale che imponga trasparenza e vincoli precisi sulle ricadute occupazionali. Il Ministero dell’Economia italiano si è limitato a qualche voce di dissenso sulla gestione di Chéry, senza però intervenire concretamente per chiedere chiarezza. Un’azienda che riceve fondi pubblici deve garantire lavoro stabile e diritti, non annunci vaghi su transizioni e fasi di mercato.”

STMICROELECTRONICS E GOVERNO ITALIANO, DIECI DOMANDE DA FARVI

La Fiom ha snocciolato 10 domande rivolte all’azienda e al Governo a cui chiede risposte:

  1. STMicroelectronics può escludere categoricamente licenziamenti nei prossimi anni?
  2. Quali stabilimenti italiani rischiano di subire una riduzione di personale?
  3. Gli investimenti promessi ad Agrate porteranno alla creazione di nuovi posti di lavoro o saranno solo un’operazione di facciata?
  4. Perché gli aiuti pubblici ricevuti in Italia sono nettamente inferiori rispetto a quelli ricevuti in Francia?
  5. STMicroelectronics intende investire in ricerca e sviluppo ed in nuove produzioni più innovative ed aggiuntive a quelle in essere?
  6. Perché l’azienda non si impegna a vincolare i fondi pubblici a un piano chiaro di garanzie occupazionali per i lavoratori italiani?
  7. Che garanzie concrete esistono per evitare delocalizzazioni future?
  8. L’azienda prevede di coinvolgere i sindacati nella definizione delle strategie per affrontare questo momento di crisi?
  9. Qual è il piano industriale dettagliato per il 2025-2027 e come influirà sulle sedi italiane?
  10. Perché il Governo italiano non interviene in modo deciso per chiedere trasparenza e impegni certi su investimenti e occupazione?

Il comunicato della Fiom Cgil Brianza si è concluso con un messaggio chiaro: “STMicroelectronics deve rispondere con i fatti, non con dichiarazioni di facciata.  I lavoratori non possono essere l’elemento sacrificabile nelle scelte strategiche dell’azienda. La Fiom Cgil Brianza continuerà la mobilitazione per la difesa dell’occupazione e per un piano industriale che garantisca sviluppo e prospettive ed è pronta ad organizzare una manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di STMicroelectronics sotto la sede del Mimit”.

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