Orrore in Brianza: due ragazzini torturano un piccione con spilli negli occhi

24 febbraio 2025 | 09:51
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Orrore in Brianza: due ragazzini torturano un piccione con spilli negli occhi
Il piccione seviziato

Un piccione, essere vivente indifeso, è stato trovato in fin di vita, torturato con degli spilli conficcati negli occhi.

C’è un limite alla crudeltà? A quanto pare, no. C’è un confine oltre il quale l’orrore diventa insopportabile? Forse. Ma quello che è accaduto a Cornate d’Adda lo ha varcato, lasciandoci sgomenti. Un piccione, essere vivente indifeso, è stato trovato in fin di vita, torturato con degli spilli conficcati negli occhi.

A portarlo al rifugio di Monza, in via San Damiano, gestito da ENPA, sono stati due agenti della Polizia Locale, dopo la segnalazione di due adolescenti. I ragazzi hanno raccontato di aver visto altri coetanei infierire sul povero animale, ma hanno dichiarato di non conoscerli né di essere in grado di descriverli. Questo ha reso le indagini ancora più complesse, in un piccolo comune dove ogni dettaglio potrebbe rivelarsi fondamentale.

Le sue condizioni erano drammatiche. Un occhio era irrimediabilmente danneggiato e, per il momento, non è possibile prevedere l’esito per l’altro. Gli esperti dell’ENPA stanno cercando di salvare il secondo occhio, mentre l’animale è sotto le cure di una volontaria esperta di fauna selvatica. Le sue condizioni restano critiche, ma c’è speranza che riesca a riprendersi completamente.

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Le autorità locali, in collaborazione con il nucleo delle Guardie Zoofile dell’ENPA Monza e Brianza, hanno avviato un’indagine. Il reato di maltrattamento di animali, purtroppo, sembra essere in continuo aumento, nonostante una lieve diminuzione dei reati complessivi contro gli animali nel 2024. Secondo i dati forniti dall’Arma dei Carabinieri, i casi sono passati da 4.318 nel 2023 a 3.940 nel 2024, ma ciò che preoccupa maggiormente è l’aumento della gravità degli atti violenti, molti dei quali coinvolgono giovani.

Il fenomeno della crudeltà verso gli animali, infatti, non è solo un segnale di un problema sociale, ma un vero e proprio campanello d’allarme, come evidenziato da ENPA. Le richieste di riconoscimento della pericolosità sociale sono aumentate drasticamente, passando dal 5% del 2023 al 19,5% nel 2024. Un dato che mette in luce un’emergenza crescente. Non solo gli animali sono vittime di queste violenze, ma spesso i giovani coinvolti documentano i loro atti, condividendo i video sui social, trasformando la crudeltà in un macabro spettacolo per il web.

ENPA, in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali del 10 dicembre 2024, ha ribadito l’importanza di considerare la violenza sugli animali come un indicatore di pericolosità sociale, un fenomeno che va affrontato con serietà per evitare che diventi un tragico preludio di comportamenti violenti verso gli esseri umani.

Le indagini proseguono.