Monza: la Polizia di Stato di addestra con le tecniche del Brazilian Jiu-Jitsu

Alla Questura di Monza e della Brianza è iniziata oggi una nuova era per l’addestramento delle forze dell’ordine.
Alla Questura di Monza e della Brianza è iniziata oggi una nuova era per l‘addestramento delle forze dell’ordine. Per quattro giorni, dal 19 al 22 novembre, un gruppo selezionato di agenti della Polizia di Stato parteciperà al secondo livello del programma BJJ4Police, un innovativo protocollo basato sulle tecniche del Brazilian Jiu-Jitsu, adattate alle esigenze operative delle forze dell’ordine italiane.
Quella che potrebbe sembrare una scena tratta da un film d’azione è invece realtà: poliziotti in divisa impegnati in movimenti precisi, mirati, volti a garantire la sicurezza pubblica con il minimo impatto fisico. Questa rivoluzione nella formazione non è solo spettacolare, ma rappresenta un passo avanti nella gestione moderna delle situazioni di conflitto.
Dai tatami agli interventi sul campo
Nato grazie alla lungimiranza del SIULP Lombardiae della segreteria nazionale del sindacato, il programma ha già dato prova della sua efficacia nella fase iniziale, tenutasi nel 2023 a Milano. Ora, il secondo livello approda a Monza, pronto a fornire agli agenti nuove competenze operative.
Sessanta tecniche avanzate, studiate per il controllo e il contenimento in situazioni critiche, sono al centro di questo addestramento intensivo. Ogni movimento è calibrato per garantire la massima sicurezza, riducendo il rischio per gli agenti e i cittadini coinvolti.
Gli agenti, che per accedere al corso devono aver completato il primo livello almeno sei mesi fa, affronteranno un totale di 30 ore di formazione in cui si metteranno alla prova in scenari che simulano reali situazioni di conflitto.
Il metodo che salva vite
Non si tratta di un semplice corso di autodifesa, ma di un cambio di paradigma: BJJ4Police mira a ridurre l’uso della forza, offrendo alternative efficaci e proporzionate. Negli Stati Uniti, dove programmi simili sono in uso da anni, si sono registrati numerosi episodi in cui gli agenti hanno evitato l’escalation di violenza grazie a tecniche apprese sul tatami. Anche in Italia, da quando l’iniziativa è stata introdotta, gli agenti che hanno applicato quanto appreso sul campo hanno raccontato di aver gestito situazioni critiche senza ricorrere a metodi più invasivi, proteggendo sé stessi e i cittadini.
La realizzazione del programma è stata possibile grazie al contributo di diverse realtà, tra cui il SIULP di Monza e della Brianza, il supporto di OPES e l’impegno delle segreterie provinciali lombarde. Una rete di collaborazione che ha reso l’iniziativa una concreta innovazione per le forze dell’ordine.