Insulti omofobi fuori dal negozio: il racconto del titolare

Dopo lo sfogo sui social, il commerciante medese, Paolo Nobili, ha raccontato anche a noi di MBNews quanto successo la sera di mercoledì 6 novembre
Meda. Un episodio che lascia l’amaro in bocca quello avvenuto qualche giorno fa a Meda. Protagonisti, loro malgrado, della triste vicenda Paolo Nobili e il suo compagno, Giandomenico Baioni, noti commercianti medesi e proprietari di un negozio di abbigliamento e di estetica: al compagno, sono stati rivolti insulti omofobi da una coppia di ragazzini. Sui social lo sfogo del medese Paolo Nobili che ha voluto raccontare anche a noi di MBNews quanto è accaduto la sera di mercoledì 6 novembre.
Meda, insulti omofobi ad un noto commerciante
Nobili racconta di uno spiacevole incontro avvenuto tra il suo compagno Giandomenico, detto Giando, e un ragazzino tra i 16 e i 18 anni. “Giando era fuori dal negozio a fumare una sigaretta”, spiega, “quando un ragazzino, accompagnato da una ragazza, gli si è rivolto in modo aggressivo, chiedendogli se fosse il proprietario del negozio.” Al “sì” di Giando, il ragazzo ha risposto con un insulto omofobo: “Eh si vede che sei fro–c10!”
“Il mio compagno risponde a sua volta chiedendogli quale problema avesse e se alla sua età è il caso di avere questo genere di pregiudizi, oltretutto contro un uomo che poteva essere suo padre e che comunque non stava facendo nulla contro di lui”, continua Paolo Nobili.

La rabbia del ragazzino e il rischio di uno scontro
Le parole del compagno di Paolo Nobili, però, hanno suscitato una reazione violenta nel ragazzo che – come racconta il commerciante su facebook – ” si è girato gonfio di rabbia e nonostante la ragazzina tentava di trattenerlo urlandogli di smetterla, lui decisamente arrabbiato, chissà poi per cosa, si è scagliato correndo contro Giando arrivando a pochi centimetri dalla sua faccia, bofonchiando parole incomprensibili”.
“Fortunatamente, il tutto è finito ‘bene’, ma la domanda resta: perché?” si chiede Nobili. “Cosa spinge un ragazzino ad aggredire senza motivo un adulto che potrebbe avere l’età di suo padre? Così, dal nulla, per un pregiudizio? Non lo so, e forse non lo capiremo mai.”