Il Gran Cavallo di Oreno è tornato in “scuderia” dopo i vandalismi

Il Gran Cavallo di bronzo era stato vandalizzato a Oreno la notte di Halloween. Ora è in restauro. Le telecamere hanno immortalato tre ombre.
Il Gran Cavallo di Oreno si è ritirato in “scuderia”. La statua equestre commissionata dalla Tenuta Ludovica in omaggio all’artista noto come Il Salaino, allievo di Leonardo da Vinci, è scomparsa qualche giorno fa dal piedistallo per tornare nel laboratorio dell’artista Sara Bolzani che l’aveva realizzata in autunno. L’autrice riparerà i danni che un probabile atto vandalico ha causato nella notte di Halloween. Poi il Gran Cavallo tornerà al suo posto, in un complesso di tre figure in largo Gian Giacomo Caprotti (Il Salaino, appunto) che richiamano alla memoria i contatti tra Leonardo da Vinci e il suo allievo orenese.
Il restauro del Gran Cavallo di Oreno si è reso necessario per via di quello che è stato bollato come un atto vandalico. A confermare questa ipotesi sono anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della zona: “le immagini immortalano tre figure che gironzolano intorno al Gran Cavallo – ha raccontato il sindaco Francesco Cereda – ma la scena è completamente al buio e non si distingue altro che tre ombre e il cavallo che crolla dopo che loro vi si accalcano intorno. L’ipotesi più verosimile è che queste persone abbiano tentato di scalarlo, magari di salirgli in groppa”. Risultato: la statua si è piegata e spezzata in un punto delle zampe. Un gesto che aveva sollevato l’indignazione della comunità, per la gratuità e l’inciviltà del danneggiamento.
La storia del Gran Cavallo di Oreno
L’opera in bronzo di Oreno in cui era inserito il Gran Cavallo è un omaggio a Gian Giacomo Caprotti, orenese di nascita e conosciuto come “Il Salaino”. Commissionata dall’imprenditore locale Dino Crippa, titolare della tenuta La Lodovica (proprio alle spalle di Largo Gian Giacomo Caprotti) raffigura Leonardo da Vinci, “Il Salaino” e il bellissimo cavallo. L’animale è quello che Leonardo cercava, come modello ideale, quando approdò a Oreno dove conobbe Caprotti. L’installazione, inaugurata solo lo scorso settembre, in occasione della manifestazione “Aspettando la sagra”, era stata l’occasione per trasformare un luogo di passaggio, vissuto come un semplice incrocio, in un piccolo parco artistico con la scultura a dominare gli spazi, ma anche un angolo verde e delle panchine sul terreno comunale.