Furto al nido di Agliate (in pieno giorno)

26 novembre 2024 | 14:22
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Furto al nido di Agliate (in pieno giorno)
il nido Le Meraviglie di Alice

MBNews ha raccolto la testimonianza dell’educatrice Ilenia Scaramuzzo, dopo il furto avvenuto lo scorso 3 novembre

Agliate. Sono entrati e hanno messo a soqquadro il nido Le Meraviglie di Alice. Hanno preso cose e ne hanno rotte altre. Tutto questo, in pieno giorno. A raccontarci del furto, l’educatrice Ilenia Scaramuzzo, dopo che aveva affidato anche ai social il suo sfogo: “Ci sentiamo amareggiate e arrabbiate – ci dice – e anche un po’ disgustate all’idea che al mondo ci siano ancora persone così vuote e povere interiormente”.

IL FURTO IN PIENO GIORNO AL NIDO “LE MERAVIGLIE DI ALICE”

Tutto è successo il 3 novembre scorso, intorno alle 12.30. Di domenica quando, ovviamente, la struttura di via Enrico Toti, nella frazione di Agliate, era vuota.

furto nido Le Meraviglie di Alice Agliate

“Hanno cercato prima di entrare dalla scuola dell’infanzia rompendo dei vetri, passando dal giardino e scavalcando il cancello carraio che si affaccia sul parco – ci spiega ancora l’educatrice – una volta dentro, hanno provato anche a raggiungere il nido salendo dalla scala interna ma hanno trovato la porta rei chiusa”. La scuola, infatti, è organizzata su più livelli e, da una parte, ci sono anche le inferriate.

Così i malfattori hanno fatto dietrofront: sono ripassati dal giardino per poi entrare al nido dall’ingresso principale. ” Ciò che più ci ha lasciate amareggiate e stata la facilità con cui si sono presi la briga di entrare, scavalcando il cancello sia per entrare che per uscire, mettendoci a soqquadro la casa dei bambini.  – racconta  amareggiata Ilenia Scaramuzzo – la nostra attività si è spostata da Carate ad Agliate da poco. Da settembre di quest’anno e avevamo appena finito di ristrutturare”.

“COLPITA UN’INTERA COMUNITÀ”: LE PAROLE DELL’EDUCATRICE 

“Le persone che sono entrate domenica nella nostra scuola, in pieno giorno, hanno violato non solo noi come adulti, ma anche gli spazi dei nostri bambini e bambini – conclude l’educatrice – un luogo che abbiamo appena creato per loro, con le loro cose, i loro affetti e il loro ordine estetico. La loro pace. Poi ci sono tutte le insegnanti, che hanno investito tempo e attesa nel lavoro con materiali che adesso non ci sono più. E anche le famiglie. Insomma una piccola comunità colpita. Non si può far finta di nulla. E’ stato davvero brutto”.