A Oreno, abbattuto il Gran Cavallo

2 novembre 2024 | 08:02
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A Oreno, abbattuto il Gran Cavallo
La statua abbattuta.

Nella notte di Halloween, forse per un atto vandalico: il cavallo che ricorda Leonardo Da Vinci e l’allievo Caprotti è a terra.

A Oreno di Vimercate, è stato abbattuto il “Gran Cavallo”. Nella notte di Halloween, la statua che fa parte di un complesso di tre figure in largo Gian Giacomo Caprotti, è stata spezzata nei punti che si affrancano alla base. La mattina di venerdì l’immagine dei vigoroso cavallo steso a terra ha colpito i passanti e ancora una volta ha acceso luce sul tema dei vandalismi che potrebbero essere alla base del crollo della statua. Quanto meno questo è quello che in molti hanno pensato trovandosi davanti la scena.

L’opera in bronzo è un omaggio a Gian Giacomo Caprotti, orenese di nascita e conosciuto come “il Salaino”, artista allievo di Leonardo Da Vinci. Commissionata dall’imprenditore locale Dino Crippa, titolare della tenuta La Lodovica proprio alle spalle di Largo Gian Giacomo Caprotti, è stata realizzata da Sara Bolzani e raffigura Leonardo da Vinci, “il Salaino” e un bellissimo cavallo. L’animale è quello che Leonardo cercava, come modello ideale, quando approdò a Oreno dove conobbe Caprotti, il suo amato allievo. L’installazione, inaugurata solo lo scorso settembre, in occasione della manifestazione “Aspettando la sagra”, era stata l’occasione per trasformare un luogo di passaggio, vissuto come un semplice incrocio, in un piccolo parco artistico con la scultura a dominare gli spazi, ma anche un angolo verde e delle panchine sul terreno comunale.

Oggi l’opera è tristemente compromessa e l’immagine del Gran Cavallo abbattuto ha sollevato nella comunità di Oreno rammarico diffuso.

statua cavallo oreno

A commentare l’episodio del Gran Cavallo di Oreno anche i sacerdote cittadino, don Eugenio Calabresi: “Ci sono gesti che non si possono giustificare. Sono frutto di maleducazione e di ignoranza. Qualcuno potrebbe dire: è una bravata! No! È molto di più! È segno di una società (non so se ragazzi, giovani o adulti) che ha smesso di pensare; non è più capace di distinguere ciò che è bene o male; che non sa più spendere la vita per gli altri e semplicemente… si annoia. Perché la vita senza vocazione diventa noiosa e banale. Questione. Non è tanto: chi sarà stato! Piuttosto: siamo stati noi, ogni qual volta smettiamo di ricordare ai nostri ragazzi che è importante essere buoni ed è bello spendere la vita per gli altri”.

Fatto salvo il principio espresso dal sacerdote, valido in purtroppo molti episodi di danneggiamenti sul patrimonio pubblico, va precisato che le cause del crollo sono ancora da stabilire e che non si può escludere, al momento, che le ragioni del danno siano altre.