Turismo equestre in Brianza: primo sì alle ippovie, ma l’ostacolo è il consumo di suolo?

Il capogruppo della Lega in Regione, Alessandro Corbetta, ha proposto un disegno di legge per l’istituzione delle ippovie in Brianza, puntando a valorizzare il turismo equestre e a creare nuove opportunità economiche.
Esplorare le bellezze naturalistiche del nostro territorio in sella ad un cavallo. Creare una nuova rete di ippovie per promuovere il turismo equestre in Brianza. E’ questo il disegno di legge proposto da Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Regione, che ha avuto il primo via libera in Commissione Attività Produttive. Una novità accolta con entusiasmo e approvata con ampia maggioranza: l’idea è quella di unire i territori della Brianza, da Monza a Lecco fino a Como, attraverso sentieri dedicati agli amanti del turismo equestre, offrendo così anche nuove opportunità economiche per agriturismi, maneggi e attività rurali locali. Ma come la mattiamo con il consumo di suolo? Se alcune zone del nostro territorio ben si prestano a questo tipo di turismo, ce ne sono altre che invece soffrono la mancanza di aree verdi.
Turismo equestre in Brianza: primo sì in commissione al progetto di legge
Corbetta ha espresso soddisfazione per l’ampio consenso ottenuto: “Questo provvedimento permetterà di valorizzare al meglio il turismo equestre, fornendo grandi opportunità di sviluppo per agriturismi, centri ippici e comunità rurali che potranno sfruttare ulteriormente le potenzialità infinite offerte dal settore – ha dichiarato – E questo possiamo farlo grazie al riconoscimento e alla creazione di ippovie, ovvero percorsi accessibili a cavallo che si innesteranno sulla rete escursionistica lombarda già esistente. La nostra idea, infatti, è di ampliarla e migliorarla, specialmente dal punto di vista della sicurezza, integrandola ancora di più con il territorio e le attività circostanti.”
Una bella novità per tutta la Brianza?
Nì. Il progetto, bello e ambizioso, si scontra però con una realtà specifica: l’urbanizzazione che, in alcune zone, ha ridotto drasticamente le aree verdi e, di conseguenza, la possibilità di trovare percorsi naturali adeguati per passeggiate a cavallo. Sebbene ci siano zone come la Valle del Lambro, il parco di Monza o il parco delle Groane che ancora rappresentano aree naturali di pregio, è innegabile che in alcune zone della Brianza, il consumo di suolo limiti la possibilità di trovare adeguati percorsi per il turismo equestre.

Il confronto con i Centri Equestri della Brianza
La proposta di Corbetta, però, non è pura utopia. Nasce infatti dal confronto con i centri Equestri della Brianza: “Il nostro territorio – spiega ancora – è ricco di maneggi e di aree verdi da scoprire e mettere in rete. Dalla valle dell’Adda fino al parco delle Groane, passando per la Valle del Lambro e dal parco di Monza. E ancora più a nord i laghi briantei e il parco del Curone. Grazie a questo progetto di legge si potrebbero creare percorsi a cavallo in grado di unire tutte le Brianze, in un’esperienza magnifica di sentieri fra la natura e il verde, valorizzando anche le attività del settore e dando nuove opportunità anche a strutture ricettive e agrituristiche. Vogliamo valorizzare e promuovere un sistema di vie a cavallo, facendo della Lombardia la meta nazionale del turismo equestre e rendendola ancor più il punto di riferimento principale a livello italiano per tutto il mondo dei cavalli”.
E adesso che succede?
La proposta di legge sul turismo equestre in Brianza ha superato un primo step. Dopo il passaggio in Commissione Attività Produttive, infatti, il disegno dovrà essere vagliato dalla Commissione Bilancio per approdare infine in Aula consigliare per l’approvazione definitiva nelle prossime settimane.