Scoperte proteine “complici” della leucemia: nuove prospettive terapeutiche dalla Fondazione Tettamanti

6 agosto 2024 | 12:19
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Scoperte proteine “complici” della leucemia: nuove prospettive terapeutiche dalla Fondazione Tettamanti

Un importante passo avanti nella lotta contro la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) è stato compiuto grazie a uno studio condotto dalla Fondazione Tettamanti e dall’Università di Parm

Un importante passo avanti nella lotta contro la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) è stato compiuto grazie a uno studio condotto dalla Fondazione Tettamanti dell’IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza e dall’Università di Parma. I ricercatori hanno individuato due proteine “trasportatrici” che agiscono come complici nel sostenere la sopravvivenza delle cellule leucemiche, aprendo nuove prospettive per migliorare le terapie esistenti.

La scoperta

Il team di ricerca ha identificato due trasportatori cellulari, ASCT2 e SNAT5, che operano come “contrabbandieri” all’interno delle cellule leucemiche, permettendo il passaggio dell’aminoacido asparagina attraverso le membrane cellulari. Questo meccanismo è cruciale poiché la terapia standard per la LLA utilizza l’asparaginasi, un agente chemioterapico che priva le cellule maligne dell’asparagina, inducendone la morte. Tuttavia, la resistenza al farmaco osservata in alcuni pazienti indica che le cellule leucemiche trovano modi alternativi per procurarsi questo aminoacido essenziale.

Implicazioni terapeutiche

Lo studio, pubblicato sul British Journal of Haematology, suggerisce che l’inibizione dei trasportatori ASCT2 e SNAT5 potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico per migliorare l’efficacia della chemioterapia. Giovanna D’Amico, ricercatrice della Fondazione Tettamanti, ha spiegato: “Utilizzando inibitori specifici, abbiamo osservato il blocco della funzione di questi trasportatori e la conseguente morte delle cellule tumorali in colture cellulari in vitro. Ulteriori studi chiariranno come sfruttare questa scoperta a livello terapeutico.”

Giuseppe Taurino, borsista della Fondazione Veronesi, ha aggiunto: “L’inibizione di ASCT2 e SNAT5 impedisce alle cellule leucemiche di internalizzare l’asparagina, ostacolando così il supporto che le cellule mesenchimali stromali forniscono al tumore, migliorando la resistenza alla terapia.”

Ricerca sul microambiente tumorale

La Fondazione Tettamanti continua a concentrarsi sul microambiente tumorale, l’ecosistema che circonda e supporta le cellule maligne. Un ulteriore studio pubblicato su Scientific Reports dal gruppo della dott.ssa D’Amico ha evidenziato il ruolo della proteina ActivinA, prodotta dalle cellule mesenchimali stromali, nel favorire la crescita e l’aggressività delle cellule leucemiche. Questa proteina stimola una maggiore produzione di vescicole extracellulari (EV) che, trasferendo DNA, RNA e proteine tra le cellule, conferiscono nuove funzioni alle cellule bersaglio, aiutandole a sopravvivere anche in condizioni avverse.

Le scoperte della Fondazione Tettamanti rappresentano un significativo avanzamento nella comprensione dei meccanismi di sopravvivenza delle cellule leucemiche e aprono nuove strade per sviluppare terapie più efficaci. La continua ricerca sul ruolo dei trasportatori cellulari e sul microambiente tumorale potrà portare a trattamenti più mirati e potenti contro la LLA, migliorando le prospettive di vita per i pazienti affetti da questa malattia.